Leinì e Rivarolo: la 'ndrangheta a Palazzo?
Vista la caratura dei personaggi coinvolti nell'inchiesta Minotauro, la nomina della commissione d'accesso per i comuni di Leinì e Rivarolo Canavese non può considerarsi una sorpresa. Proprio nelle istituzioni di questi due paese hanno operato per anni due personaggi ritenuti dagli inquirenti l'anello di collegamento tra 'ndrangheta e politica: Nevio Coral, sindaco di Leinì dal 1994 al 2005 e Antonio Battaglia, segretario comunale di Rivarolo Canavese. Il primo è in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa, Battaglia, invece, per voto di scambio.
Nevio Coral, lo ricordiamo, è definito dagli inquirenti "il biglietto da visita della 'ndrangheta" capace di gestire gli affari pubblici e privati attraverso il "sistema Coral". Un metodo ben descritto dal "re di Leinì" nel corso di una cena con il gotha della 'ndrangheta torinese: "....innanzitutto prendiamo uno lo mettiamo in Comune, l'altro lo mettiamo nel consiglio, l'altro lo mettiamo in una proloco, l'altro lo mettiamo in tutta altra cosa, …e diventiamo un gruppo forte".
Diversa la posizione di Battaglia, segretario tuttofare di Rivarolo impegnato a fare campagna elettorale per il sindaco Fabrizio Bertot. Per lui, esponente del Pdl candidato alle europee ha organizzato un pranzo elettorale e promesso 20mila euro per l'appoggio alle urne della rete dei calabresi a Torino.
Il Ministro degli interni ha accettato la richiesta della prefettura torinese affinché gli atti amministrativi dei due paesi vengano messi sotto setaccio. L'obiettivo è quello di capire se siano state commesse delle irregolarità per agevolare la 'ndrangheta. Un gruppo di finanzieri e carabinieri sono già al lavoro: hanno 90 giorni per investigare e poi mandare una relazione al prefetto. Se gli elementi raccolti dimostreranno che le locali non hanno solo bussato a Palazzo ma sono riuscite ad influenzare il corretto funzionamento della macchina comunale, si procederà al commissariamento per infiltrazione mafiosa dei due Comuni.
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