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lunedì 22 agosto 2011

protesta dei piccoli COMUNI............

Tagli, mezzo Piemonte in piazza
La protesta minuto per minuto

Sin dalle nove piazza Castello si è riempita di amministratori comunali dei 597Comuni che rischiano di essere cancellati se l'articolo 16 della manovra non sarà stralciato. Con una minaccia

di MARIACHIARA GIACOSA E MARCO TRABUCCO

Sono arrivati di buon'ora, con pullman e auto private. Hanno invaso il centro di Torino per quello che sarà la prima risposta a livello nazionale contro i tagli ai piccoli Comuni. E non poteva essere diversamente. Il Piemonte - dove sono a rischio 597 paesi su 1206 - rischia di pagare il prezzo più pesante alla manovra d'agosto che ha deciso di cancellare tout court i comuni con meno di mille abitanti. E la prima concreta risposta sono le dimissioni in massa. Già annunciate nelle diverse assemblee che si sono svolte nel fine settimana in diverse parti del Piemonte, oggi diventeranno una mossa concreta, da spendere nell'incontro con il governatore Roberto Cota e l'assessore reginale competente Elena Maccanti.
Ore 11.30. Una delegazione di sindaci viene ricevuta dal viceprefetto mentre in piazza gli altri amministratori si danno appuntamento a venerdì, a Roma,. per un'altra manifestazione in difesa dei municipi o, come ha detto più di uno, "di poltrone a costo zero".
Ore 10.54 Lucio Malan, deputato del Pdl: "Presenterò una proposta che porterà a risparmi maggiori. Con questa legge mi sembra che si voglia risparmiare più sulla democrazia che sui costi della politica"
Ore 10.51. Ci sono anche le bandiere No Tav in piazza. Un gruppo di manifestanti ha urlato vergogna durante l'intervento del presidente Antonio Saitta. Alcuni sindaci hanno però zittito i cori rivendicando la manifestazione.
Ore 10.45. Saitta,

presidente della Provincia di Torino: "Non voglio fare paragoni con il passato, ma le libertà hanno cominciato a ridursi durante il fascismo quando si sono aboliti i Comuni"
Ore 10.40. In piazza anche Elena Maccanti, assessore regionale: "Dai sindaci segnale importante: voi non siete qui per la poltrona perche' la vostra nn e' una poltrona comoda. Davanti ai sindaci dei piccoli comuni dobbiamo alzarci in piedi. La presenza della Regione oggi e' doverosa e lavoreremo per calare la manovra sul Piemonte e garantire i servizi ai cittadini. Non siete soli".
Ore 10.39. Dalla piazza di Torino si lancia l'appuntamento a Roma il 26 tutti insieme per far capire le ragioni delle nostre amministrazioni. Non possono prendere una decisione simile senza aver sentito gli interessati. Andiamo a Roma per evitare il funerale dei piccoli comuni che sono sani, onesti e hanno i bilanci a posto.
Ore 10.34. Franca Biglio, sindaco di Marsaglia e presidente dei Piccoli comuni d'Italia: "Siamo tutti d'accordo a fare la nostra parte, ma noi abbiamo iniziato da tanto tempo. Adesso e' ora di finirla. Siamo termitine della pubblica amministrazione. Basta con i giochi di prestigio. Il trucco c'e' e si vede. Hanno detto che sarebbero state soppresso 54  mila poltrone, fa impressione e detto cosi' sembra giusto. Ma non siamo noi a dover dare l'esempio. Noi siamo solo braccia, manovalanza pura a costo zero. Noi siamo quelli che teniamo in piedi l'Italia, cosi' come le pmi tengono in piedi il sistema economico italiano.
Dai 400 comuni italiani in dissesto finanziario, nemmeno uno e' piccolo
Ore 10.28. Umberto D'Ottavio, president torinese di Lega-autonomie e assessore all'istruzione della Provincia di Torino. "Da Piemonte parte segnale al parlamento. Un obbligo: modificare questa legge per non rinunciare a spazi di democrazia nel nostro paese. I parlamentari hanno questo obbligo perche' noi siamo stati eletti, loro nominati. Chi tocca le autonomie si fa male".
Ore 10.24. C'e' anche mezza Valsusa in piazza per dire no al taglio dei comuni. A parte le questioni generali che li accomunano agli altri sindaci piemontesi, i primi cittadini rivendicano il loro ruolo nella vicenda della Tav. "Se in questi mesi non ci fossero stati i sindaci -spiega la delegazione - i Valsusini sarebbero stati completamente abbandonati e le cose sarebbero andate molto peggio".
Ore 10.15. Lido Riba, presidente dell'Uncem Piemonte: "Qui il problema non è il risparmio: c'è l'idea di cambiare geneticamente l'organizzazione dell'Italia. Chiamare poltrone le sedie consumate dei nostri consigli comunali è solo buttare polvere negli occhi dell'opinione pubblica".
Ore 10.10.
Amalia Neirotti: tutti quelli che sono qui condividono la straordinaria preoccupazione che ci ha portato qui. L'ha detto salutando le centinaia di amministratori radunati dalle 9.30 in piazza Castello. "Noi siamo assolutamente contrari all'articolo 16 che taglia i piccoli comuni. Non portera' i vantaggi finanziari auspicati".
Alle 11 i sindaci saranno ricevuti dal vice Prefetto.
Ore 10.03."L'eliminazione dei Comuni non e' mai stata in discussione e io non l'avrei mai permesso come presidente - aggiunge Cota - mi farò portatore della loro importante funzione anche perche' da parte loro c'e' la disponibilita' a lavorare, su alcune funzioni, in forma associata.  A proposito dello stralcio della norma Cota ha assicurato che lavorera' per "migliorare la manovra"
Ore 10. E' terminato l'incontro tra Cota e i sindaci dei piccoli comuni. I sindaci hanno chiesto lo stralcio dell'articolo 16 dalla manovra finanziaria. Il presidente ha risposto che gia' da oggi saraà al lavoro per difendere una realta' preziosa per il Piemonte come e' quella dei piccoli comuni.
Ore 9.57.  Ancora Cota: "Chiedete alla Regione aiuto istituzionale per dibattito parlamentare sulla manovra per modificare la norma che vi colpisce. Io farò di tutto anche perche' ritengo che la posizione vostra sia stata espressa bene. Già oggi io sono al lavoro con i miei colleghi di giunta per esercitare tutte le competenze possibili. Il Piemonte e' la Regione dei piccoli comuni e faro' di tutto perché questa identità sia salvaguardata"
Ore 9.55. "Sapete che da parte nostra c'è sincera disponibilità e vicinanza.
Piccoli comuni sono soprattutto per il Piemonte una grande ricchezza, e non è un caso che la vostra mobilitazione parta da Torino. Le persone vedono nei sindaci un punto di riferimento". L'ha detto il presidente Cota aprendo il suo intervento durante l'incontro con i sindaci dei piccoli comuni.
Ore 9.54. Il suo comune è il terzo del Piemonte per numero di abitanti, ma Roberta Meo, primo cittadino di Moncalieri, quasi centomila residenti alle porte di Torino, ha voluto comunque portare la sua solidarietà alle centinaia di colleghi che rischiano di essere cancellati: "I tagli previsti dall'articolo 16 rispecchiano lo spirito della manovra di Tremonti. Una manovra che prevede solo tagli orizzontali".
Ore 10.12. In piazza c'è anche Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino: "Sono convinto dell'utilità di questa battaglia. In questi anni da presidente della provincia ho incontrato tutti i sindaci dei piccoli comuni del Torinese e ho conosciuto gente che taglia l'erba, pulisce le scuole insomma fa cento lavori gratis per assicurare il meglio al paese che amministra. Meriterebero una medaglia d'oro al valor civile"
Ore 9.50. Nella sala del palazzo della Regione c'è anche Franca Buglio, sindaco di Marsaglia e presidente dell'associazione nazionale piccoli comuni: ha portato con sè alcuen copie dei manifesti a lutto che ha fatto affiggere nel suo Comune per annunciarne polemicamente la cancellazione.
Ore 9.45.E' iniziato da pochi minuti l'incontro tra i sindaci dei piccoli comuni e il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota. Con lui anche numerosi assessori della Giunta. All'incontro partecipano una ventina di amministratori locali, oltre ad alcuni consiglieri regionali. A prendere la parola per prima la presidente regionale dell'Anci, Amalia Neirotti, sindaco di Rivalta.
Ore 9.30. Mlti degli amministratori dopo aver deciso di esporre le bandiere a mezz'asta nei loro Comuni, in segno di lutto per il rischio di veder cancellato il municipio, oggi si sono presentati in piazza con i gonfaloni listati a lutto

(22 agosto 2011)

2 commenti:

Orazio ha detto...

Questi sarebbero i nostri amminitratori che si lamentano che non possono piu fregare i soldi a noi cittadini,non ne ho sentito uno che andrebbe gratis a fare amministratore chi gliela ordinato ,state a casa fate molto meno danno

Anonimo ha detto...

HAI PERFETTAMENTE RAGIONE NESSUNO VUOLE LAVORARE X IL BENE COMUNE E SOPRATUTTO GRATIS, QUINDI TUTTI A CASA...4 COMMISSARI ED E'TUTTO RISOLTO...TANTO X QUEL CHE CAPISCONO...NON CI SI RIMETTE ANZI...MANDANDOLI A CASA...