Caselli sottolineerà la delicatezza dell'attuale contesto storico, alla luce anche delle recenti inchieste della magistratura, in Piemonte come nel resto del Paese, dalle quali la politica di ogni colore ne è uscita in parte con le ossa rotte. Affronterà il tema dell'inefficienza del sistema giudiziario italiano, al quale la magistratura stessa non può sottrarsi, chiamandosi fuori da ogni responsabilità, che però non può neanche addossarsi in toto. Porrà l'attenzione sul tema dei mezzi che la politica deve fornire per permettere agli organi preposti di amministrare la giustizia, oggi zavorrata da procedure obsolete.
Poi c'è il tema del rapporto con gli esponenti di maggior spicco del mondo politico, perché "la giustizia non funziona, ma a qualcuno fa comodo che funzioni sempre peggio – dice Caselli –. Dopotutto troppa legalità dà l'orticaria". Non verrà messo in discussione il primato della politica "che però non può significare sottrarsi alle proprie responsabilità".
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