In Sala Rossa tutti all'assalto
del programma colabrodo
Inizia oggi in Consiglio comunale di Torino la discussione dei 3000 emendamenti alle linee programmatiche del sindaco. Dossier partecipate: confermato Chianale alla presidenza dell'Envipark, Martina favorito su Bellion per PracatinatMAGGIORANZA in affanno
Tremila emendamenti. Il Consiglio comunale di Torino si appresta a discutere e votare le proposte di modifica alle linee programmatiche presentate da Piero Fassino. Record di emendamenti della Lega, con 2600 istanze. Il Carroccio è pronto a fare ostruzionismo sin dal primo giorno, ma con ogni probabilità la maggioranza deciderà di presentare un provvedimento di accorpamento per scardinare l'accerchiamento, evitando così di rimanere impantanata per settimane in Sala Rossa. Pronti a discutere alcuni emendamenti del terzopolista Alberto Musy e dei consiglieri del Pdl. La stragrande maggioranza delle proposte di modifica verrà cassata in un colpo solo. Secondo quanto appreso dai corridoi in Sala Rossa, però, è emersa una importante carenza nel programma presentato dal primo cittadino, ovvero l'assenza di pragmaticità. Linee programmatiche troppo generiche, senza un'indicazione precisa su come applicarle. Manca, inoltre, un riferimento ai diritti che ha indispettito le associazioni gay della città.
In attesa del voto, previsto in aula per mercoledì, la maggioranza è in fermento per la questione nomine: un fronte che rimane caldissimo. Pare che la strategia di Fassino sia quella di spacchettarle evitando una discussione complessiva, nella quale ogni componente si farebbe ingolosire da qualunque incarico. Dopo aver chiuso per Sagat, il sindaco avrebbe deciso di confermare Mauro Chianale alla presidenza di Environment Park (l'amministratore delegato sarà Fabio Massimo Cacciatori, presidente del gruppo Rosso Costruzioni e legato al coordinatore regionale del Pdl Enzo Ghigo). Il tutto, mentre si discute delle proposte avanzate da Musy proprio sul tema nomine, per garantire maggiore trasparenza e coinvolgimento della società civile. A Pracatinat c'è chi scommette su un altro anno di Celeste Martina (area Popolari) anche se non pare del tutto caduta l'ipotesi legata all'ex consigliere regionale Marco Bellion (ex Ds).
Radio Partecipate riferisce, inoltre, dell'agitazione di alcuni esponenti politici rimasti per ora fuori dalla tavola imbandita: primo fra tutti Carlo Foppa (Area Democratica) presidente uscente dell'Agenzia per i servizi pubblici locali, che da settimane – pare – chiede un appuntamento a Fassino, il quale continua a negarsi. Si dice abbia un diavolo per capello. Dopo la bocciatura in Sagat, Lorenzo Gentile pare si sia affidato al capogruppo Stefano Lo Russo (che dopo essere stato per mesi tra gli spifferanti più accaniti ha comunicato che non intende più rispondere alle domande dello Spiffero) per ottenere un incarico di prestigio dopo la rinuncia alla candidatura in Sala Rossa e il sostegno in campagna elettorale al suo sodale politico dai tempi della Margherita. Auguri, non è davvero in buone mani.
Alla ricerca di una sistemazione anche l'ex segretario provinciale del Pd Gioacchino Cuntrò: bocciata senza appello la sua richiesta di succedere ad Antonino Carta al Caat ("Se voleva quel posto non doveva candidarsi in Comune") pare abbia puntato proprio sull'Agenzia per i servizi pubblici. Confermata Silvana Sanlorenzo in pectore nel Consiglio d'amministrazione di Iren, mentre continuano le manovre per sistemare Alessandro Altamura all'agenzia Turismo Torino. Ci vorrà almeno un annetto per cambiare due statuti e adeguare l'ente alla statura del suo nuovo presidente. E Laura Onofri, prima esclusa, attende sempre meno paziente.
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