In aula, sul palco, nei libri: una vita spesa contro il Cav
CHIODO FISSO Dalla escort Nadia Macrì a Ciancimino jr, ogni accusatore del premier è finito sotto la sua ala
Sulla sua scrivania sono ammonticchiatiimisterid'Italia. O, almeno, quelli che lui ritiene tali: l'enigmaMauroDeMauro, le origini del patrimonio Fininvest, la silhouette di Marcello Dell'Utri, le rivelazioni da perfetto tuttologo, con annessopapello, di Ciancimino junior, ventriloquo del defunto padre. EdaultimolamortediSalvatore Giuliano: «Di sicuro c'è solo che è morto» aveva scritto con un incipit memorabile sull'Europeo Tommaso Besozzi.
Sessant'anni dopo, Antonio Ingroia ha fatto scoperchiare la tombadiMontelepreperchéglièvenutoil dubbiocheilcorposiaquellodi un altro. E così, dopo avere cercato di riscrivere un pezzo di storia, il procuratore aggiunto di Palermo si appresta a riscrivere un pezzo di storia del giornalismo.
Antonio Ingroia frequenta per professioneilretrobottegadellapolitica, quella stanza di compensazione in cui gli interessi dello Stato si incrociano con quelli di Cosa nostra.
Quando esce da quella camera oscura, il magistrato sale sul palco osi metteascrivere. PerchéIngroia ha almeno tre lati: pm, saggista, conferenziere. Hapartecipatoalforumdi lancio del quotidiano travagliato Il Fatto, è stato inserito, fianco a fianco con artisti e comici, fra MarcoTravaglio, AntonioDiPietro e Dario Fo, nella locandina della manifestazioneantiCavaliereeanti bunga-bunga promossa nei mesi scorsiaBolognadall'ItaliadeiValori. Vi furono in quell'occasione polemiche e alla fine Ingroia optò per una soluzione soft: un'intervista chiusa. Ma, pur nella sua eleganza, il magistratoèun'iconadiquellasinistraiconoclastachevuolechiudere la lunga stagione berlusconiana.
DicevaPiercamilloDavigo, il Dottor Sottile del pool Mani pulite, che i magistrati sono come i guardalinee: non possono lasciare la bandierina, entrare in campo e giocare. È quello che Ingroia fa ad un livello più sofisticato: qualche tempofahascrittounacuminatolibretto C'era una volta l'intercettazione, in cui fa a pezzi la futuribile legge «tagliaascolti» volutadallamaggioranza di centrodestra. Il libro è diventato un punto di riferimento per i girotondini e non solo per loro, la norma è di là da venire e s'è incagliatainParlamentonell'infinitaquerellemaggioranza-opposizione sulla giustizia.
L'obiezione, insomma, è sempre la stessa, Ingroia critica al pomeriggio quei personaggi su cui scava al mattino e che qualche volta ricriticaallasera, ricevendostandingovationdellepiazzeedeisalottitelevisivialla moda. Storiaecronacasifondono dunque in un'opposizione a tutto campo, 24 ore su 24, al regime berlusconiano. E quando viene a Milano, Ingroia si muove soltanto per compiere qualche delicato interrogatorio o per seguire dalla tribuna di San Siro la sua squadra del cuore: l'Inter. Perché Berlusconi e il suo mondo sono incompatibili conluinonsoloantropologicamente, ma perfino calcisticamente.
Intanto sulla suascrivania di pmi misteri italiani, che poi in buona partesonoimisterigaudiosidelCavaliere, si affollano come non mai. Nei mesi scorsi è transitata a Palermo persino Nadia Macrì, la escort che ha raccontato di essere stata ospite del premier e dei suoi festini abasedisessofraVillaCertosaeArcore. La stessa escort che ha esibito ad Annozero nello studio di Santoroi gioielli chele avrebberegalato il Cavaliere. Anche se poi è saltato fuori l'ex marito a spiegare che era tutta una balla. Gli anelli li aveva comprati lui in unemporiodi Gela. E così almeno un mistero piccolo piccolo ma grande grande per la platea televisiva è stato risolto. O meglio, si è dissolto nel nulla.
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