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martedì 29 marzo 2011

LEGGE EUROPEA SULLA CONFISCA DEI BENI DEI MALAVITOSI.....

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    Per una legge europea sulla confisca dei beni dei mafiosi

    Il 9 dicembre a Bruxelles è avvenuto un avvenimento molto importante. Nell'aula dell'emiciclo del Parlamento Europeo, Libera e Flare hanno lanciato la campagna nazionale contro la corruzione. In una sala molto gremita, alla presenza di magistrati, parlamentari europei (Saro Crocetta, Luigi De Magistris, Rita Borsellino, il vice-presidente del Parlamento Europeo Pittella), familiari delle vittime di mafie, tanti ragazzi arrivati da tutta Italia e rappresentanti di associazioni europee per il contrasto alla criminalità organizzata, si è presentata la Campagna. Luigi Ciotti, presidente nazionale di Libera, ha spiegato anche, punto nevralgico dell'impegno di Flare, la proposta di una legge europea per la confisca e il riutilizzo sociale dei beni dei mafiosi, sul modello della 109 del 96. L'auspicio è che nel 2011 il Parlamento elabori un testo da approvare, in breve tempo. Quest'idea, che bolle in pentola da vari anni, sarebbe il naturale proseguimento dell'impegno che Libera porta avanti da 15 anni. Se è vero come è vero che le mafie si sono globalizzate, allora sono necessari strumenti di contrasto che travalichino i confini nazionali. Questa proposta va esattamente in questa direzione. A Bruxelles eravamo in tanti, rappresentanti di tutta Europa e oltre, con la stessa convizione: la politica deve fare scelte coraggiose, per non arretrare nella lotta alle mafie. Non c'è soluzione di continuità con la proposta delle cartoline, da indirizzare a Napolitano. Infatti, Rita Borsellino, in un intervento di grande passione ed emozione, ha ricordato le parole del fratello Paolo (pronunciate per ricordare Giovani Falcone, Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, morti a Capaci il 23 maggio del 1992), che qui riportiamo: non c'è modo migliore, crediamo, di tenere insieme i due temi, strettamente legati.
    "La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità."

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