Pdl, battesimo del correntone lealista
Al desco del Golden Palace nasce la componente meticcia del partito berlusconiano. La Spagnuolo lavora al documento programmatico. Referenti nazionali i ministri Alfano e GelMINI
La componente è servita. Attovagliati nella sala ristorante del Golden Palace 11 consiglieri regionali del Pdl hanno deciso oggi di dar vita a una corrente organizzata. Si formalizza così la spaccatura interna al gruppo di Palazzo Lascaris: da una parte il drappello dei "ribelli", da mesi raccolti attorno a Vito Bonsignore e Maria Teresa Armosino e che sabato ad Asti ufficializzeranno la struttura organizzativa, dall'altra la maggioranza "lealista" che intende porsi come camera di compensazione tra i malumori degli eletti nelle varie istituzioni e i vertici del partito.
Il compito di tradurre in un documento politico organico quello che per il momento è poco più di un abbozzo di intenzioni è stato affidato a Carla Spagnuolo. La presidente in pectore della Commissione regionale Sanità all'inizio della prossima settimana sottoporrà all'approvazione dei colleghi le linee programmatiche di una corrente che nelle dichiarazioni dei promotori – dal capogruppo Luca Pedrale e dai suoi due vice Angelo Mastrullo e Augusta Montaruli – vuole rilanciare l'iniziativa politica del Pdl piemontese, superando gli steccati delle vecchie appartenenze d'origine (Forza Italia e Alleanza nazionale) attraverso la valorizzazione degli eletti. «Da parte nostra non c'è alcuna volontà di rottura – spiega uno dei commensali – il nostro intento è duplice: stimolare corso Vittorio ad allargare gli ambiti decisionali, oggi ristretti al nucleo dei parlamentari, e replicare con contenuti costruttivi all'azione miope e demolitrice dei bonsignoriani». Una cosa sembra mettere d'accordo una platea eterogenea che da Giampiero Leo arriva fino all'ex picchiatore missino Massimiliano Motta: «impedire che passi il principio che più si pianta grane e più si viene premiati». Com'è avvenuto, tanto per fare un nome, nella vicenda di Roberto Rosso.
Se nell'ombra pare stagliarsi l'imponente profilo del sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto, a livello nazionale i riferimenti politici, dopo, ça va sans dire, Berlusconi, sono i ministri Angiolino Alfano e Mariastella Gelmini.
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