Un'altra sCoppola al governatore
Condannato il Consorzio della Venaria a seguito del licenziamento in tronco di Anna Paschero, revisore dei conti legata alla Bresso, epurata da Cota e dal suo assessore alla Cultura RIVINCITA Anna Paschero
Con cadenza quotidiana, ormai, la magistratura si premura di dare una brutta notizia a Roberto Cota. Questa volta non si tratta di pannoloni, tangenti o 'ndrangheta, ma "solo" di un licenziamento a dir poco avventato. A rimetterci la cadrega, nel novembre scorso, fu Anna Paschero, uno dei tre revisori dei conti del consorzio che gestisce la Reggia di Venaria, professionista scrupolosa e stimata, ma che ha pagato il suo legame a doppio filo con l'ex presidente Mercedes Bresso.
Sin dal suo insediamento, il governatore leghista, di concerto con l'assessore alla Cultura Michele Coppola, ne aveva quasi fatto una questione di principio. "La Paschero se ne deve andare" fu il diktat e nel giro di pochi mesi divenne esecutivo. Nell'ottobre dello scorso anno un primo maldestro tentativo, durante un consiglio di amministrazione convocato ad hoc. In quell'occasione, l'assalto alla Reale fallì, ma poche settimane dopo il duo Cota-Coppola colpì nel segno e il 2 novembre, attraverso un'altra forzatura, riuscì a far fuori la "donna dei conti" della Zarina, nonostante gli incarichi fossero ormai in scadenza.
Incassato il licenziamento, però, la Paschero non si è data per vinta e ha deciso di ricorrere alla magistratura per ottenere giustizia. Con l'assistenza di un collegio tutto "in rosa" , gli avvocati Antonella Zito e Piera Giordano. Dopo pochi mesi ecco la sentenza, emessa dal giudice Vincenzo Ciocchetti: il consorzio dovrà riconoscerle tutti gli emolumenti arretrati rivalutati secondo i dati Istat, per un importo complessivo di 10 mila euro più 3 mila euro di spese legali. Una doppia condanna per il governatore e per il suo assessore alla Cultura
1 commento:
meno male! l'epurazione da chiunque venga fatta è sempre da condannare!
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