(ASCA) - Torino, 16 giu - ''Ritengo, come presidente della Regione, di avere tutelato l'ente sia dal punto di vista dell'opportunita' sia dal punto di vista della piena funzionalita'. Questi sono i fatti''. Cosi' Roberto Cota e' intervenuto questa sera in consiglio regionale per affrontare lo scandalo dell'inchiesta sulla sanita' che ha portato agli arresti domiciliari e alle dimissioni dell'assessore regionale alla sanita' Caterina Ferrero.
L'ex assessore e' accusata di turbativa d'asta e abuso d'ufficio per due vicende distinte, una relativa alla revoca di una gara per la fornitura di pannoloni del valore di 50 milioni, e una riguardante la tentata apertura di un servizio di emodinamica in contrasto con il piano regionale. Cota ha sostenuto che dal momento dell'avviso di garanzia recapitatole il 27 maggio scorso la Ferrero non ha svolto piu' ruoli e per questo motivo ha ribadito ''opportunita' e funzionalita''' sono state tutelate. ''Sono rimasto molto colpito da questa inchiesta - ha detto Cota -. Ed e' mia intenzione agevolare in ogni modo la massima chiarezza e trasparenza l'operazione di isolamento, di messa fuori dal cesto di eventuali mele marce'', ha aggiunto lasciando intendere che si potrebbe non opporre alla costituzione di una commissione d'inchiesta come reclamano a gran voce le opposizioni: ''Sono favorevole a qualunque tipo di iniziativa, sia che le proposte arrivino dalla maggioranza che dall'opposizione che il consiglio regionale intenda avanzare all'insegna della chiarezza e della trasparenza''.
''Ho assunto le deleghe alla sanita' - ha detto ancora, senza pero' sciogliere il nodo della sostituzione -, non potro' evidentemente tenerle ne' in eterno, ne' per molto tempo, ma le ho assunte sia perche' c'era questa esigenza di chiarezza sia perche' in questo momento delicato era necessario dare tutto il mio impegno e impulso all'azione del governo regionale in tema di sanita'''. E a questo proposito, Cota ha sottolineato di star lavorando con il direttore generale Paolo Monferino per la predisposizione del piano sociosanitario nel quale verra' esplicato con chiarezza il modello dell'ospedale ''in rete''. Cota ha poi annunciato l'intenzione di presentare una proposta di legge per l'istituzione di un'agenzia per il controllo interno: ''Anche se si dovesse accertare qualcosa (nell'inchiesta, ndr) i controlli hanno funzionato'', ha premesso, ''ma ritengo necessaria una agenzia di controllo interno in grado di assumere tutte le informazioni possibili senza interferire con la magistratura ma per far in modo che l'attivita' di prevenzione possa funzionare al meglio in una struttura cosi' complessa''. Cota ha infine delineato anche una norma specifica sul procedimento amministrativo per la ricostruzione dell'iter decisionale: ''E' utile che ci sia un fascicolo che descriva in maniera minuziosa lo svolgimento dell'iter amministrativo e del perche' si sono formate certe idee e decisioni, cio' e molto importante a tutela di tutti e dei dirigenti''.
Per l'opposizione, il capogruppo Pd Aldo Reschigna sostiene che ''e' necessario che entro 48 venga nominato il nuovo assessore e si dia vita a una commissione d'inchiesta''.
Mentre Alberto Goffi dell'Udc sottolinea la necessita' di esaminare tutti gli appalti concessi dalla societa' regionale Scr dal 2008 a oggi, sia sotto la giunta Bresso, che sotto quella di Cota, proposta che ha gia' raccolto il consenso del Pdl, dell'Idv del Movimento 5 stelle, ma non ancora del Pd.
Sul fronte delle indagini invece oggi pomeriggio Caterina Ferrero e' stata interrogata per circa due ore dal gip Giancarlo Trevisan.
Entrata dall'ingresso principale e' poi uscita da una porta secondaria per eludere i giornalisti.
''Avevamo chiesto di essere sentiti prima del provvedimento cautelare - ha riferito il suo legale Roberto Macchia - e oggi abbiamo cominciato a chiarire il nostro punto di vista che dimostra come l'assessore non c'entrasse assolutamente niente con le ipotesi formulate dall'accusa''.
Infondati gli interessi politici secondo il legale, nella delibera di revoca della gara per i pannoloni, una revoca anzi che ''aveva una sua logica e un suo senso e conforme con le finalita' dell'assessorato, vale a dire individuare le soluzioni economicamente piu' vantaggiose e funzionali''.
''Abbiamo svolto una ricostruzione dei fatti ancora sintetica - ha pero' aggiunto l'avvocato Macchia -, sia sul capitolo della revoca della gara per la fornitura di pannoloni (per cui la Ferrero e' accusata di turbativa d'asta) sia su quello dell'apertura del servizio di emodinamica a Chivasso (Abuso d'ufficio). Non abbiamo ancora presentato domanda di scarcerazione, ma non escludiamo di farlo nelle prossime ore, anche se la Ferrero dovra' essere sentita ancora in modo piu' approfondito nei prossimi giorni. Quello che mi sembra evidente pero' - ha concluso il legale - e' che se gia' non c'erano esigenze di custodia cautelare prima, relativamente al rischio di reiterazione del reato, ce ne sono ancora meno adesso che l'assessore si e' dimesso definitivamente dal suo incarico''.
Domani il tribunale della liberta' si esprimera' sull'istanza di scarcerazione di quattro degli arrestati, tra cui il braccio destro della Ferrero, Piero Gambarino. |
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