POLEMICA STUPIDA E CONTROPRODUCENTE DEL COMITATO
"SE NON ORA QUANDO" SUL FAMIGERATO MANIFESTO PD
Un manifesto che ritrae una gonna fucsia leggermente alzata da una folata di vento provoca sconcerto ed indignazione nel comitato "Se non ora, quando", promotore delle tante e partecipatissime manifestazioni per la dignità della donna.
Per il Comitato "l'abbinamento fra lo slogan 'Cambia il vento' e l'ennesima immagine strumentale del corpo femminile ci lascia stupite e attonite. Il comitato protesta ancora una volta di fronte all'uso del corpo delle donne come veicolo di messaggi che nulla hanno a che fare con esso e invita il Pd romano a ritirare la campagna, anche per rispetto verso milioni di donne italiane il cui voto è stato fondamentale nelle amministrative e nei referendum nazionali del 12 e 13 giugno".
Una polemica piccola e per certi versi stupida, tutta interna al Pd, però rivelatrice di un pericolosa deriva verso il più rigido moralismo. Una gonna timidamente alzata da una folata di vento è un'immagine molto dolce di sensualità, per nulla volgare. Leggermente maliziosa, magari, ma il vento che cambia porta con se leggerezza e freschezza. Elementi positivi e belli, come è l'immagine dell'abito bianco della Monroe sollevato dal passaggio della metropolitana.
La mercificazione del corpo criticata dal comitato "Se non ora, quando" è distante qualche anno luce da quel poster che invita ad andare alla Festa democratica. Se la sinistra è così desiderosa di risuscitare Berlusconi, il modo migliore è diventare bacchettona e moralista sul sesso. Sarebbe un enorme favore per Silvio, e un clamoroso tradimento del proprio elettorato, che sui diritti civili chiede più libertà e e non certo una rigida morale imposta per via legislativa.
di Andrea Mollica
(Giornalettismo)
"SE NON ORA QUANDO" SUL FAMIGERATO MANIFESTO PD
Un manifesto che ritrae una gonna fucsia leggermente alzata da una folata di vento provoca sconcerto ed indignazione nel comitato "Se non ora, quando", promotore delle tante e partecipatissime manifestazioni per la dignità della donna.
Per il Comitato "l'abbinamento fra lo slogan 'Cambia il vento' e l'ennesima immagine strumentale del corpo femminile ci lascia stupite e attonite. Il comitato protesta ancora una volta di fronte all'uso del corpo delle donne come veicolo di messaggi che nulla hanno a che fare con esso e invita il Pd romano a ritirare la campagna, anche per rispetto verso milioni di donne italiane il cui voto è stato fondamentale nelle amministrative e nei referendum nazionali del 12 e 13 giugno".
Una polemica piccola e per certi versi stupida, tutta interna al Pd, però rivelatrice di un pericolosa deriva verso il più rigido moralismo. Una gonna timidamente alzata da una folata di vento è un'immagine molto dolce di sensualità, per nulla volgare. Leggermente maliziosa, magari, ma il vento che cambia porta con se leggerezza e freschezza. Elementi positivi e belli, come è l'immagine dell'abito bianco della Monroe sollevato dal passaggio della metropolitana.
La mercificazione del corpo criticata dal comitato "Se non ora, quando" è distante qualche anno luce da quel poster che invita ad andare alla Festa democratica. Se la sinistra è così desiderosa di risuscitare Berlusconi, il modo migliore è diventare bacchettona e moralista sul sesso. Sarebbe un enorme favore per Silvio, e un clamoroso tradimento del proprio elettorato, che sui diritti civili chiede più libertà e e non certo una rigida morale imposta per via legislativa.
di Andrea Mollica
(Giornalettismo)
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