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mercoledì 13 aprile 2011

13 apr 2011
Il Giornale
di Alessandro Sallusti

FERMATE IL PARTITO DEI GIUDICI

Oggi alla Camera il voto sulla prescrizione breve agli incensurati, osteggiata da pm e sinistra Alfano: incide solo sullo 0,2 per cento dei processi. E la strage di Viareggio non resterà impunita

Oggi alla Camera c'è la partita che vale la stagione. Si vota per approvare la prescrizione breve agli incensurati, ma sarebbe riduttivo vederlasolo così. Si vota per ripristinare l'autonomia del potere legislativo da quello giudiziario. Si vota per dire che finalmente nessuno si farà più intimidire dalle scorribande nella politica. Sì vota perdecretare il fallimentodel patto occulto tra Fini e la magistratura per disarcionare Berlusconi e il suo governo. Si vota per dimostrare che in democrazia comandano le maggioranze elette, non le lobby, le caste, i giornali, i santoni. E si vota anche per Silvio Berlusconi. E perché no? Non c'è il male nel fatto che una maggioranza difenda il suo leader dalla più spudorata e violenta aggressione giudiziaria della storia.

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Leopposizioni hannofatto ieri efaranno oggi ostruzionismo leggendo in aula articoli della Costituzione, come atto estremo e solenne di difesa del Paese. Certo che al ridicolo non c'è limite. D'Alema e Bersani martiri di chi? Della prescrizione breve, norma già in vigore in tutti i Paesi occidentali? La sinistra sta giocando sulla pelle della gente. La realtà è che, a fronte di una norma di civiltà, rischiano di saltare lo 0,2 per cento dei processi penali, nulla in confronto ai procedimenti che vanno già ora in prescrizione per la lentezza e l'incapacità di certi magistrati.

Bersani e D'Alema la Costituzione dovrebbero leggerla sì, ma all'articolo che sancisce la libertà e la segretezza delle comunicazioni private tra cittadini, quello violato dalle intercettazioni telefoniche selvagge ordinate dalle procure perspiarela vita degli italiani. Dovrebbero leggerla, loro e Fini, nelle parti chestabiliscono l'autonomia e l'indipendenza del potere legislativo da quello giudiziario. Ma, soprattutto, mi chiedo che senso abbia che ex comunisti sventolino la Costituzione come se fosse cosa loro. Per quarant'anni ne hanno tradito l'essenza, complottandooccultamentecontro l'Occidente, e quindi l'Italia, assieme (e finanziati) all'alleato Unione Sovietica. Se oggi siamo una democrazia è perché questi signori hanno perso e altri, in nome della Costituzione, hanno vinto.

Cari compagni, la Costituzione non è il Libretto Rosso di Mao. Addirittura, come previsto da chi l'ha scritta, la si può cambiare. Che piaccia o no a voi, a Di Pietro e ai magistrati.

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