I COMPLICI DEL GRANDE IMBROGLIO
Ha taroccato «pizzini» per infangare premier e capo della Polizia. Ma Csm e Quirinale fanno finta di non vedere
È un attentato agli organi costituzionali, avallato dal pm Ingroia. Che non può più rimanere al suo posto
Solo con la voluttà della calunnia, econil corrispondentepiaceredella giustizia politica, può spiegarsi l'infame storiaccia di MassimoCiancimino e dei suoi bardi. Arrestato per calunnia e truffa pluriaggravata, il figlio del corleonese don Vito da quasi tre anni pontificava con il bollo della Procura di Palermo, del suo numero due, il dottor Antonio Ingroia, il magistrato che fa comizi in piazza contro le leggi all'esame del parlamento, il professionista dell'antimafia che ha la libido da convegno, damanifesto politicoideologico, echeusailsuodelicatissimo potere d'indagine e di accusa mescolandolo conunattivismo politico fazioso in forma incompatibile con la Costituzioneela legge della Repubblica.
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