'Ndrangheta/ Operazione 'Minotauro': 151 arresti in tutta Italia
di Raissa Di Donato.
Quando si parla di elezioni truccate e illegalità spesso si porta come esempio ciò che accade a Napoli, ma queste sono piaghe che affliggono l'Italia nella sue interezza. E' noto che si sta sempre più allargando il raggio d'azione delle cosche, che detengono il primato in materia di affari illeciti. Da non molto è stato scoperto un giro di investimenti che interessa il nord dell'Italia, ma che in realtà viene progettato in zone come la Calabria. E' il caso del Piemonte, che unitamente a Lombardia e Liguria, è continuamente teatro di accordi tra esponenti della 'ndrangheta e politici. Questo è quanto emerso dalle indagini della Procura di Torino, coadiuvata dal Reparto Investigativo Carabinieri di Torino e dalle Compagnie di Ivrea e Venaria, terminate con un blitz notturno. Nei documenti riguardanti l'operazione "minotauro " è riportato che sono state arrestate ben centoquarantadue persone, senza contare le centottantadue comparse nel registro degli indagati e le centocinquanta ordinanze di custodia cautelare emesse.
L'operazione è stata guidata dal gip di Torino, Silvia Salvadori, la quale ha capeggiato le indagini a Milano, Torino, Modena e Reggio. Questo rappresenta un duro colpo all'organizzazione criminale, che ha perso molti esponenti e si è vista sottrarre ben settanta milioni di euro tra immobili e proprietà terriere. Sono stati sequestrati centoventisette ville e appartamenti, dieci società, oltre duecento conti correnti, cassette di sicurezza, automezzi adibiti al trasporto delle merci, terreni edificabili e a Modena anche ventimila euro in contanti. Sono state fondamentali le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia, i cosiddetti pentiti, Rocco Varacalli e Rocco Marando, i quali hanno permesso che venissero decimati in tal modo vari clan calabresi, facenti capo alla Mole. Secondo i pm, questa è "un'organizzazione imponente con centinaia di affiliati tenacemente e capillarmente radicato nel territorio ". Come tutte le organizzazioni di stampo mafioso, anche questa presenta una struttura piramidale e con varie biforcazioni. Tanto da detenere la supremazia su altre zone della penisola, come Modena, dove sono stati arrestati : un albanese e due marocchini, rispettivamente abitanti di Carpi, Savignano sul Panaro e Vignola. Le accuse rivolte agli esponenti dei clan sono svariate: traffico di stupefacenti, estorsione e gioco d'azzardo. In più questi sono infiltrati in campi come l'edilizia a nord di Torino ( Borgaro e Cuorgnè, residenze di 'ndranghetisti ). In queste zone piemontesi sono presenti ben nove locali, contenenti perlopiù cinquanta affiliati ciascuno. : il locale di Natile di Careri a Torino, Courgné, Volpiano, Rivoli (chiuso), San Giusto Canavese, Siderno a Torino, Chivasso, Moncalieri, Nichelino.
Ma ciò che ha fatto tremare è stata la scoperta di accordi tra malavitosi e politicanti. In vista delle elezioni ciascun candidato aveva " l' onere " di entrare in contatto con i membri dell'organizzazione per un supporto elettorale, coscienti – secondo i pm – " dell' influenza che gli affiliati son in grado di svolgere, nella rete dei calabresi ". Sono emersi alcuni nomi di esponenti della politica locale implicati ma non indagati. Il primo è quello di Claudia Porchietto, assessore al Lavoro (Pdl) della giunta regionale di Cota, la quale è stata incastrata da una foto scattata in via Veglia a Torino e riconosciuta come frequentatrice del bar Italia di proprietà di Giuseppe Catalano. Quest'ultimo è " il responsabile provinciale " all'interno dell' organizzazione malavitosa. Dunque la Porchietto a causa dell'incombenza delle elezioni ( nel 2009 ) aveva chiesto il sostegno elettorale necessario a divenire Presidente della Provincia e altre volte avevo preso parte a incontri tra 'ndranghetisti tenutisi nello stesso locale. In quelle occasioni la cadidata aveva anche incontrato Franco D'Onofrio, padrino del " crimine torinese" ( gruppo delegato a gesta violente ). A seguire c'è Caterina Ferrero, assessore alla Sanità della giunta Cota (Pdl), da poco ripristinata dopo essere stata raggiunta da un avviso di garanzia per turbativa d'asta. Nel 2005, in attesa delle elezioni regionali , la Ferrero era stata appoggiata in Consiglio regionale dall'architetto Vittorio Bortesaghi, indagato per concorso in tentata estorsione. Il quale aveva chiesto sostegno elettorale per l'assistita al pluripregiudicato e indagato come responsabile del "crimine ", Adolfo Crea, in cambio di profitti ricavati da lavori pubblici. Invece Paolo Mascheroni, sindaco di Castellamonte, ha direttamente usufruito, a suo tempo, del sostegno criminale per ricoprire la carica a cui aspirava. Antonio Burgo, candidato al Consiglio comunale ai tempi delle consultazioni del 2009, è stato appoggiato da Benevento Praticò, appartenente al crimine.
Sempre nel 2009 anche Fabrizio Bertot, candidato al Parlamento Europeo e ora sindaco di Rivarolo Canavese, ha chiesto " aiuto " all'organizzazione, ai fini di raggiungere un cospicuo numero di consensi elettorali, a Giuseppe Catalano durante un incontro tenutosi nel bar Veglia di proprietà del responsabile provinciale. Al termine dell'operazione è sembrato pienamente soddisfatto il procuratore nazionale antimafia, Pietro Grasso, che ha affermato : "Dopo la Lombardia, ecco che con l'operazione Minotauro in Piemonte si ricostruisce la mappa della struttura della `ndrangheta e dei suoi beni : la presenza al Nord sempre più avvolgente non fa perdere di vista, però, la direzione strategica che rimane sempre in Calabria ". Ha concluso con i suoi "complimenti per l'eccezionale operazione portata al successo, dopo anni di approfondite indagini, dai carabinieri di Torino e, sotto l'aspetto patrimoniale, dai centri operativi di Milano e Genova della Direzione Investigativa Antimafia, mirabilmente coordinati dai magistrati della Dda di Torino ". Allo stesso modo il ministro dell' Interno Roberto Maroni si congratula con le Procure di Torino e Reggio Calabria, che hanno collaborato per la buona riuscita del piano d'azione.
Nessun commento:
Posta un commento