GIANFRANCO MESSO DA PARTE ANCHE DA NAPOLITANO - Il Capo dello Stato convoca i capigruppo al Quirinale, scavalcando Fini......pubblicata da freedom24 - LIBERTA' D'INFORMAZIONE il giorno domenica 3 aprile 2011 alle ore 17.00
Il Capo dello Stato convoca i capigruppo al Quirinale, scavalcando Fini
Ciò che sta facendo Giorgio Napolitano è certamente irrituale. In passato avevamo visto presidenti della Repubblica convocare al Quirinale i controllori di volo per indurli a desistere da uno sciopero (Pertini). Altri che invece intervenivano, senza dirlo direttamente, su leggi in fase di definizione (Ciampi). E altri ancora che esercitavano una sorta di tutela sull'esecutivo al punto da farne governi del presidente (Scalfaro). Tutti compiti ovviamente non di competenza del capo dello Stato, al quale secondo la Costituzione spettano diverse funzioni, non certo quella di risolvere vertenze, scrivere leggi o guidare governi. Ma quanto sta facendo Napolitano supera tutte le esondazioni di ruolo compiute dai suoi predecessori, facendole sembrare al massimo fuorigioco e non falli. Dopo la bagarre dei giorni scorsi a Montecitorio, l'inquilino del Colle ha convocato i capigruppo della Camera, esautorandone di fatto il presidente, il quale è il solo che ha titolo di vigilare sul corretto funzionamento dell'istituzione. Nonno Giorgio invece lo ha ignorato manifestamente. Non si è rivolto a lui per sollecitarlo a una conduzione equilibrata del consesso al fine di consentire la prosecuzione dei lavori parlamentari. Né lo ha convocato per sapere cosa fosse successo da rendere l'aula più simile a una corrida che a un parlamento. Napolitano lo ha semplicemente scavalcato, come non esistesse, facendo lui quello che avrebbe dovuto fare Fini e cioè chiamando i presidenti dei gruppi per sentire le loro ragioni e per manifestare le sue preoccupazioni. Come dicevamo la mossa è senza dubbio irrituale e apre la strada a un ruolo sempre più politico della presidenza della Repubblica, la quale interviene come se fosse non più la garante suprema degli equilibri del Paese, ma quasi come una parte in gioco, che corregge e smussa decisioni e situazioni. Ci sarà tempo ovviamente per valutare se questo sia un bene o un male o se sia il preludio della nascita di un partito del presidente, il quale - sia detto per inciso - ogni giorno che passa appare sempre più il solo candidato spendibile dal centrosinistra in caso di elezioni. Non è di questo comunque che ora ci vogliamo occupare, ma dell'esautorato, ovvero dell'inquilino di Montecitorio, il quale in questo momento rappresenta il vero problema da superare per garantire un corretto funzionamento delle istituzioni.
da: editoriale di Maurizio Belpietro su "Libero" Freedom24 3 Aprile 2011
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