ETICA CONTRO LE MAFIE a cura di avv. Alfredo Nello . Societa' Civile ed Antimafia
La costituizone di parte civile
La costituzione di parte civile
Il movimento antiracket è costituito da associazioni senza fine di lucro costituite da imprenditori determinati a non addivenire a patti con la criminalità organizzata. A livello statutario spicca tra le principali finalità delle singole associazioni quella di contribuire alla costituzione di nuove associazioni nel rispetto di una cultura ispirata ai valori della legalità e del libero esercizio del commercio sul territorio di riferimento. Il tutto attraverso specifiche iniziative atte ad informare e sensibilizzare sul ruolo che assumono le associazioni rispetto alle vittime del racket ed alle modalità in cui reagire e resistere a tale status.
Le attività di sensibilizzazione ed impulso alla denuncia, l'attività di assistenza alle vittime ed i risultati ottenuti, vengono annoverate in una sorta di curriculum vitae associativo a riprova della reale operatività sul territorio di riferimento dell'associazione stessa. La sua allegazione in sede di costituzione in giudizio, fornisce al Giudice la misura del danno prodotto con conseguente legittimazione al risarcimento del danno.
Fornire assistenza e solidarietà alle vittime del racket e dell'usura attraverso la costituzione di parte civile al loro fianco, seppur tra le finalità dell'associazione, ne rappresenta comunque una fase patologica della vita. Ciò comporta il dispendio di mezzi ed energie associative - al fine di tutelare la propria posizione in sede processuale - di qui le conseguenti richieste di risarcimento danno patrimoniale e non patrimoniale (in senso conforme Sentenza n° 1638/08 del 26/06/08 - Tribunale di Napoli XXXII Uff. G.U.P.).
Se questi sono i presupposti l'associazione aspira a garantire agli operatori economici vessati, il libero esercizio della propria attività di impresa scevra da qualsivoglia condizionamento criminale, favorendo in tal modo il naturale sviluppo delle attività produttive. Tali obbiettivi richiedono necessariamente l'impiego di ingenti risorse umane, professionali e tecniche.
L'imprenditore viene così preliminarmente informato in ordine alle modalità con cui poter reagire e denunciare. Solo in seconda istanza, quando lo stesso assume formalmente la veste di persona offesa e vittima di reato, viene assistito e coadiuvato nella fase procedimentale dalla associazione che al suo fianco si costituirà parte civile.
La scelta relativa alla costituzione nel processo dell'associazione di quartiere e/o di quelle maggiormente rappresentative a livello provinciale o nazionale, dipende dall'ambito territoriale in cui il reato è stato commesso. In tal senso, qualora nel quartiere, nel rione, nel paese, non siano ancora state costituite associazioni di imprenditori, le maggiori associazioni a livello nozionale, attraverso l'operatività dei propri dirigenti, pongono in essere iniziative ed attività finalizzate alla nascita ed operatività di nuove associazioni antiracket territoriali.
Questo elementare sistema aggregativo è teso a riunire sotto il vessillo dell'antiracket imprenditori e commercianti di quartiere, coscienti che una alternativa al "mettersi a posto" con il clan esiste.
Nasce così in capo all'associazione, soggetto a se stante dagli imprenditori da cui è composta, il conseguente diritto al risarcimento del danno causato dal compimento dell'atto estorsivo nel territorio di riferimento ed in contrapposizione al clan egemone, sempre più infastidito dalla esistenza del movimento.
Questo sistema operativo ed associativo teso ad una continua gemmazione di associazioni da associazioni, tende allora a costituire la risposta della società civile allo strapotere della mafia e della camorra.
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