Carissimo collega,
sono Presidente dell'Associazione IL VOLANO, giornalista, oltre che scrittrice e pittrice, chiedo la cortesia della pubblicazione ed eventuale collaborazione.
Annuncio la venuta alla luce del mio quinto libro "L'Incursore-La Guerra della Pace" editato dalla Casa Editrice ABEditore.
Il romanzo sarà presentato il 25 febbraio 2012 alle ore 18,00
Palazzo Cusani - Via Brera n.15 – Milano
Per prenotarsi alla presentazione del libro scrivere a:
Oppure scrivere o telefonare all'autrice:
principia@roscoarte.it – tel. 02.48600199 – cell. 338.6881878
E' già possibile acquistare il libro a 15,00 euro invece di 17,90 ordinandolo a questo sito www.abeditore.it
o scrivendo una e-mail a.baldacchini@abeditore.info -
o telefonando all'Editore Alessandro Baldacchini 038.2947285 - cell. 338.2749386
La spedizione avverrà nei giorni successivi al 21 febbraio 2012.
Autore: Rosco Principia Bruna,
Titolo: L'Incursore, Sottotitolo: La guerra della Pace,
Editore: Abeditore srl, ppg. 600,
ISBN 978-88-6551-106-0, Data Pubblicazione: 21/01/2012
Una percentuale delle vendite del libro l'ho è destinata a favore dell'Associazione Amici di Palazzo Cusani che si occupa di provvedere ai continui restauri che l'importante Palazzo del '700 esige, affinché possa mantenere il suo antico splendore.
Il romanzo è dotato di prefazioni d'eccezione quali del Generale di Brigata Camillo de Milato, Comandante l'Esercito Lombardia nonché Governatore del FORUM DELLE ASSOCIAZIONI, del Generale di Corpo d'Armata Comandante di Corpo Giorgio Battisti, Comandante NATO di Reazione Rapida e del Vice Questore di Milano dott. Andrea Valentino.
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Estratto della prefazione del nostro Generale di Brigata Camillo De Milato, Comandante l'Esercito Militare Lombardia.
Principia Bruna Rosco, lucana di nascita e milanese d'adozione, è autrice di diverse opere narrative. Il suo ultimo romanzo "L'INCURSORE - La Guerra della Pace" ci offre una rappresentazione realistica (spesso cruenta e crudele) di una guerra contemporanea, una di quelle guerre necessarie a conquistare e tutelare la libertà e i Diritti Umani. Il testo, il cui titolo è già chiaramente allusivo al contenuto, narra il percorso bellico di uno dei soldati più potenti del mondo: Jonas Valenti. Elaborando racconti, ricordi ed esperienze di concrete azioni militari, l'autrice ha dato largo spazio alla fantasia dipingendo le situazioni (spesso da intendersi anche simbolicamente) a tinte forti, mostrando i moti di un'anima che lotta per tenere accesa la fiamma della libertà.
La trama, pregna di sofferenza ed a suo modo unica, fa emergere chiaramente l'entità del tributo di sangue e dolore necessario a "conquistare" la Pace.
Questo "corpo di scrittura", costruito su linee essenziali e al di fuori dei canoni prestabiliti, permette alla Rosco di mettere in gioco anche il proprio vissuto nel racconto degli attimi di "normalità" che intervallano le azioni militari.
In questo processo identificativo, l'autrice mostra anche le importanti capacità di lotta che possiede la donna in quell'ambito militare da cui, fino a pochi anni fa, il gentil sesso era escluso.
Ogni dettaglio ci parla anche dello spirito artistico e creativo della Rosco che, dando voce al personaggio principale, è capace di portare alla luce la mole di domande e risposte, "scomode" ma necessarie al superamento dei tabù e delle ipocrisie, così spesso proposte all'OPINIONE PUBBLICA IN MERITO ALLA GUERRA CIVILE-ARMATA DEI SERVIZI SEGRETI.
La storia, pertanto, si svolge in un duplice ambito interno/esterno alla coscienza, e mira ad affermare i Diritti Umani validi per ogni uomo e in ogni epoca, legati alla stessa natura e fondamentali per la libertà. Il libro piace perché non vi troviamo solo il racconto di una guerra cruenta e segreta (combattuta al limite ed anche oltre la legalità) ma anche un intreccio di storie d'amore, sentimento esplorato e descritto da diverse angolazioni.
Il libro è dunque anche opera che ci offre un brillante saggio di psicologia amorosa, valida per tutti i tempi ed i contesti umani. La Rosco raggiunge la mente passando per il cuore, avendo, come simbolico motto, un verso del poeta francese André-Marie Chénier - vittima del Terrore robespierriano - : "su pensieri nuovi facciamo versi antichi". Infatti, nel prendere le distanze da un romanticismo di maniera, l'autrice indaga l'amore come "resilienza", ovvero come unico sentimento davvero capace di affrontare e superare le avversità della vita. La trama, dal sapore anche cinematografico, potrà intrigare particolarmente, a mio giudizio, gli adulti che abbiano un percorso di vita fortemente intriso di fattiva idealità e che guardino al futuro con speranza.
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