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Rivarolo Canavese - 24/01/2012

"Minotauro": l'antimafia di Torino chiude l'inchiesta di Francesca Dighera

La direzione distrettuale antimafia di Torino ha chiuso l'inchiesta ''Minotauro'', l'operazione che ha impegnato gli inquirenti per ben quattro anni contro la presenza della 'ndrangheta in Piemonte. Ora sono partiti i rituali avvisi di notifica agli avvocati difensori dei 184 indagati, tra i quali Antonino Battaglia, segretario comunale e direttore generale del Comune di Rivarolo Canavese, detenuto nel carcere di Brissogne (Aosta) dallo scorso mese di giugno. Quello del pubblico ministero è un atto tecnico – ha dichiarato Franco Papotti, avvocato difensore di Battaglia -. Ora potremmo finalmente accedere alla segreteria e prendere visione delle copie degli atti per poter verificare le ipotesi di accusa, produrre eventuali fonti di prova, chiedere approfondimenti o ulteriori interrogatori del mio assistito». I tempi saranno in ogni caso lunghissimi, si parla di anni, anche perché di tratta di un maxi processo e di una delle operazioni più vaste degli ultimi vent'anni contro la presenza della 'ndrangheta in Piemonte. Ora Papotti avrà 20 giorni di tempo per valutare le carte e per stabilire le eventuali scelte processuali. Dopodichè ci potrà essere o un rinvio a giudizio con un'udienza preliminare o una richiesta di archiviazione. Intanto la posizione di Battaglia dal carcere sembra non essere cambiata. «Il mio assistito è già stato ascoltato in due interrogatori ed è convinto di aver dato una serie di chiarimenti sulla sua posizione – ha aggiunto l'avvocato Papotti -. Battaglia continua a dichiararsi assolutamente estraneo alla vicenda e appare forte e determinato nel fare chiarezza».