L'evasione fiscale si combatterà con gli scontrini. Certo, di pimo acchito l'idea del gruppo Lega Nord alla Camera potrebbe sembrare banale, scontato. Invece leggendo la proposta di decreto legge, arrivata in parlamento nelle scorse settimane e controfirmata pure dal deputato bresciano Davide Caparini, la proposta non solo non è banale, ma portrebbe essere la vera chiave di volta nella lotta al malcostume italiano. Ma, in cosa consiste la proposta? Caparini e i colleghi della Lega hanno chiesto di istituire «una lotteria legata al numero di serie degli scontrini fiscali».
Un'idea semplice quanto ingegnosa: estrarre il codice degli scontrini emessi dai commercianti, al posto dei tradizionali biglietti delle lotterie nazionali per poi suddividere il premio fra il negoziante «virtuoso» e l'acquirente fortunato. Non solo. Nel caso in cui la vincita non fosse ritirata, la somma sarebbe devoluta al Comune in cui ha sede legale il negozio che ha staccato lo scontrino. E la proposta di legge va oltre, legando il «gioco» alla singola regione e non all'intera penisola, in modo da incentivare le zone abitualmente con più evasori ad emettere regolari scontrini fiscali. Del resto in Italia è stimato che il danno all'erario dalla mancata consegna delle ricevute si aggira intorno alla cifra record di 150 miliardi di euro.
«È una proposta che si ispira all'esperienza di molti altri Stati - ha spiegato il promotore dell'iniziativa parlamentare - e che speriamo possa rappresentare una soluzione all'evasione fiscale. L'obiettivo è indurre i commercianti a emettere molti più scontrini fiscali».
INSOMMA, nel Paese in cui le lotterie proliferano un gioco potrebbe contribuire a rimettere a posto i conti pubblici. Ai leghisti l'idea è venuta pensando a Napoli e alla Campania. «Pensiamo a quello che potrebbe succedere in quella città, dove per esperienza diretta sappiamo che l'80% dei commercianti non rilascia lo scontrino, senza contare che molti di loro non possiedono neanche il registratore di cassa», hanno sottolineato i deputati leghisti.
«I napoletani sono grandi giocatori - affondano al carroccio -. Una lotteria come questa potrebbe avere grandissimo successo. Ricordiamoci che in Italia le entrate derivanti dai giochi sono molto importanti e quindi una mini lotteria organizzata con l'intento di incentivare l'emissione degli scontrini potrebbe essere un'idea».
Il progetto di legge è stato depositato lo scorso 12 ottobre e sarà discusso in parlamento nelle prossime settimane.
Il testo della proposta di legge è chiaro: «A decorrere dal 1o gennaio 2012 è istituita una lotteria nazionale con l'assegnazione di premi ad estrazione casuale fra le ricevute o gli scontrini fiscali emessi nel periodo di riferimento. L'estrazione è effettuata su base regionale, il giorno 15 di ogni mese, fra le ricevute o gli scontrini fiscali emessi nei mesi precedenti alla data di estrazione e i premi sono attribuiti per metà del valore al possessore della ricevuta o dello scontrino e per metà al soggetto che ha emesso la ricevuta o lo scontrino». Nella relazione di accompagnamento alla proposta i deputati vanno oltre. «L'evasione fiscale rappresenta, come noi tutti purtroppo ben sappiamo, un fenomeno ampiamente diffuso, difficilmente controllabile e che determina, oltre che un ammanco nelle casse dell'erario, una grave e ingiusta sperequazione tra chi paga le tasse e chi no. I controlli su questa tipologia di evasione restano comunque di estrema complessità, sia per l'ampiezza del fenomeno, sia per l'oggettiva impossibilità, da parte degli organi preposti, di poter controllare scrupolosamente l'evasione nelle sue molteplici forme di realizzazione. In questo senso, appaiono dunque interessanti le esperienze di altri Paesi, in particolare asiatici, che da tempo adottano gli scontrini o le ricevute fiscali per lotterie a premi, immediate o con estrazione periodica, al fine di limitare il fenomeno».
Così, attraverso lo scontrino fiscale che possiede un numero seriale il consumatore parteciperà a una lotteria di importo variabile, la cui vincita «verrà poi ripartita secondo diverse proporzioni tra l'esercente stesso e il consumatore». Lo strumento, adottato in particolar modo in alcune province della Cina, è specifico per alcune attività commerciali, e di ristorazione in particolare, e negli anni, dopo un ovvio e congruo periodo di prova, ha portato a evidenti risultati nella lotta all'evasione, tanto da essere stato replicato in Paesi confinanti. È intuitivo, infatti, come così facendo lo Stato finisca per fare in modo che i cittadini-consumatori diventino degli involontari controllori, in quanto «sono loro stessi a evitare le attività e gli esercizi che, non rilasciando lo scontrino, non danno modo al consumatore di accedere alla lotteria».
Giuseppe SpatolaUn'idea semplice quanto ingegnosa: estrarre il codice degli scontrini emessi dai commercianti, al posto dei tradizionali biglietti delle lotterie nazionali per poi suddividere il premio fra il negoziante «virtuoso» e l'acquirente fortunato. Non solo. Nel caso in cui la vincita non fosse ritirata, la somma sarebbe devoluta al Comune in cui ha sede legale il negozio che ha staccato lo scontrino. E la proposta di legge va oltre, legando il «gioco» alla singola regione e non all'intera penisola, in modo da incentivare le zone abitualmente con più evasori ad emettere regolari scontrini fiscali. Del resto in Italia è stimato che il danno all'erario dalla mancata consegna delle ricevute si aggira intorno alla cifra record di 150 miliardi di euro.
«È una proposta che si ispira all'esperienza di molti altri Stati - ha spiegato il promotore dell'iniziativa parlamentare - e che speriamo possa rappresentare una soluzione all'evasione fiscale. L'obiettivo è indurre i commercianti a emettere molti più scontrini fiscali».
INSOMMA, nel Paese in cui le lotterie proliferano un gioco potrebbe contribuire a rimettere a posto i conti pubblici. Ai leghisti l'idea è venuta pensando a Napoli e alla Campania. «Pensiamo a quello che potrebbe succedere in quella città, dove per esperienza diretta sappiamo che l'80% dei commercianti non rilascia lo scontrino, senza contare che molti di loro non possiedono neanche il registratore di cassa», hanno sottolineato i deputati leghisti.
«I napoletani sono grandi giocatori - affondano al carroccio -. Una lotteria come questa potrebbe avere grandissimo successo. Ricordiamoci che in Italia le entrate derivanti dai giochi sono molto importanti e quindi una mini lotteria organizzata con l'intento di incentivare l'emissione degli scontrini potrebbe essere un'idea».
Il progetto di legge è stato depositato lo scorso 12 ottobre e sarà discusso in parlamento nelle prossime settimane.
Il testo della proposta di legge è chiaro: «A decorrere dal 1o gennaio 2012 è istituita una lotteria nazionale con l'assegnazione di premi ad estrazione casuale fra le ricevute o gli scontrini fiscali emessi nel periodo di riferimento. L'estrazione è effettuata su base regionale, il giorno 15 di ogni mese, fra le ricevute o gli scontrini fiscali emessi nei mesi precedenti alla data di estrazione e i premi sono attribuiti per metà del valore al possessore della ricevuta o dello scontrino e per metà al soggetto che ha emesso la ricevuta o lo scontrino». Nella relazione di accompagnamento alla proposta i deputati vanno oltre. «L'evasione fiscale rappresenta, come noi tutti purtroppo ben sappiamo, un fenomeno ampiamente diffuso, difficilmente controllabile e che determina, oltre che un ammanco nelle casse dell'erario, una grave e ingiusta sperequazione tra chi paga le tasse e chi no. I controlli su questa tipologia di evasione restano comunque di estrema complessità, sia per l'ampiezza del fenomeno, sia per l'oggettiva impossibilità, da parte degli organi preposti, di poter controllare scrupolosamente l'evasione nelle sue molteplici forme di realizzazione. In questo senso, appaiono dunque interessanti le esperienze di altri Paesi, in particolare asiatici, che da tempo adottano gli scontrini o le ricevute fiscali per lotterie a premi, immediate o con estrazione periodica, al fine di limitare il fenomeno».
Così, attraverso lo scontrino fiscale che possiede un numero seriale il consumatore parteciperà a una lotteria di importo variabile, la cui vincita «verrà poi ripartita secondo diverse proporzioni tra l'esercente stesso e il consumatore». Lo strumento, adottato in particolar modo in alcune province della Cina, è specifico per alcune attività commerciali, e di ristorazione in particolare, e negli anni, dopo un ovvio e congruo periodo di prova, ha portato a evidenti risultati nella lotta all'evasione, tanto da essere stato replicato in Paesi confinanti. È intuitivo, infatti, come così facendo lo Stato finisca per fare in modo che i cittadini-consumatori diventino degli involontari controllori, in quanto «sono loro stessi a evitare le attività e gli esercizi che, non rilasciando lo scontrino, non danno modo al consumatore di accedere alla lotteria».
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