Pininfarina, dopo le chiacchiere il silenzio
Pubblicato Mercoledì 04 Gennaio 2012, ore 17,49
Si fa sempre più incerto il futuro della storica carrozzeria torinese. Le perdite sfiorano i 17 milioni e per 127 lavoratori il posto è a rischio. E i progetti per l'auto elettrica? Cerchio interroga Saitta
Tra gli interrogativi, anche quelli relativi alla produzione di 4.000 vetture elettriche nello stabilimento di Bairo e l'affitto di questo ramo d'azienda a Cecomp. Cerchio chiede anche se sia operativo l'annunciato servizio di car sharing che doveva entrare in funzione a Parigi e in 40 città francesi e i particolare dell'operazione Pininfarina per i microbus e la conversione dei vecchi autobus della Gtt che dovrebbe essere realizzata a San Giorgio Canavese. «Quali sono le attività attuali - chiede ancora Cerchio nella sua lunga interrogazione - di progettazione, di ingegneria di prodotto, di modellazione e prototipazione nel settore trasporti, nel design industriale che si stanno svolgendo nel centro di Cambiano? E perché le audizioni di Pininfarina, in sede di commissioni permanenti in Provincia, annunciate come disponibili non si sono finora concretizzate? Esistono da parte della Provincia strategie rivolte a ridurre la dipendenza dal petrolio funzionali ad un sviluppo di un nuovo modello di mobilità?».
Infine un'ultima provocazione: «La Provincia di Torino, sul cui territorio insistono le uniche tre unità produttive italiane di Pininfarina (Cambiano, San Giorgio Canavese, Bairo), di fronte alle ombre minacciose di Mirafiori non può astenersi dallo svolgere un ruolo da protagonista per lanciare nuove politiche e tecnologie sostenibili per un futuro dell'auto elettrica a Torino, un tempo capitale dell'industria a quattro ruote».
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