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martedì 13 gennaio 2009

CHIEDIAMOCI IL PERCHE' DI QUESTE COSE.....

«La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno» E' questo lo slogan che dal 4 febbraio tappezzerà due autobus pubblici a Genova. Non è un caso se l'apertura della campagna lanciata dall'Unione atei e agnostici razionalisti (Uaar) partirà proprio dal capoluogo ligure. "E' una specie di sfida atea in casa di Angelo Bagnasco, presidente della Cei", spiega Raffaele Carcano, segretario generale dell'Uaar. La campagna, già sperimentata a Londra, Washington e persino nella "cattolicissima Spagna" giunge dunque anche in Italia ed è opera di diverse associazioni atee che hanno deciso di promuovere il loro punto di vista affidandosi ai mezzi pubblici, considerati tra i più efficaci mezzi di comunicazione. Lo slogan di questa iniziativa è: «Probabilmente Dio non esiste. Perciò smettila di preoccuparti e goditi la vita». Nel caso di Madrid, a difendere l'onore cristiano ci ha pensato la Chiesa Evangelica, che ha battuto sul tempo gli atei affittando lo spazio pubblicitario su un autobus interurbano, che riporta la scritta: "Dio sì esiste: godi della vita in Cristo". La nascita dell'iniziativa Questa curiosa campagna è stata ideata dalla giornalista inglese Ariane Sherine, in risposta ad una uguale e contraria iniziativa promossa dai cristiani evangelici. ''In origine'', spiega la Sherine, ''volevo solo criticare le pubblicità religiose sui mezzi pubblici, una delle quali comprendeva un sito internet dove si condannavano i non-Cristiani a "sofferenze eterne in un lago di fuoco dell'inferno''. L'idea, però, ha raccolto un tale consenso tra il popolo dei blog che dalle parole si è passati ai fatti. Ed ecco nascere 'The Atheist Bus Campaign', ovvero una campagna di sensibilizzazione che, solo in Inghilterra, ha raccolto offerte record per circa 130.000 sterline, superando di ben sette volte gli obiettivi prefissati. Il fine della campagna Secondo gli organizzatori lo scopo di questa originale trovata è quello di «aumentare la consapevolezza tra i cittadini atei, non credenti e liberi, in generale, circa la necessità di rendersi visibili e fieri delle proprie convinzioni e per consentire loro di rivendicare gli stessi diritti e le libertà che sono riconosciuti agli altri cittadini per il semplice fatto di possedere o di esprimere una fede religiosa». La risposta della Chiesa Di opinione diversa l'arcivescovado di Barcellona: «Per i credenti la fede nell'esistenza di Dio non è motivo di preoccupazione né è un ostacolo per godere onestamente della vita, ma è una solida base per vivere la vita con un atteggiamento di solidarietà, di pace e con il senso della trascendenza».

Franco

2 commenti:

Anonimo ha detto...

siamo speciali... il paese che toglie i crocefissi da qualsiasi posto per non offendere nessuno, ma lascia apporre delle pubblicità così.

il paese dove non si ha il "coraggio" di far morire di sete i propri cari devono farlo le istituzioni, il paese dove le folle si mobilitano per l'animaletto indifeso , ma dove si abortisce anche a 4 mesi di gravidanza, eccetera eccetera....

Anonimo ha detto...

Ma ti rendi conto del tuo integralismo ?
Siamo un paese speciale,in senso negativo, proprio per le ragioni contrarie a quelle da te espresse. La cosa ormai intollerabile di questo paese e la religione DI STATO ovvero il riconoscimento di una fede di serie A , mentre tutte le altre confessioni sono "tollerate ". Gli atei poi non hanno diritto alcuno e proprio per questo combattono , con metodi forse di rottura, ma giustificati dall' esasperazione del momento.
Con l' attuale Papa non c'è giorno che i media non lo portino in video e sulla stampa a propalarci la sua contrarietà verso le leggi di questo Stato , verso i diritti dei "diversi",verso la ricerca in campo medico verso la contraccezione (salvo poi scagliarsi contro l' aborto), ecc. Ci parla di di moralità , ma quando si tratta del diffuso "vizietto" della pedofilia tra il clero è molto più timido ed anzi si adopera con le sue gerarchie per tirare fuori i colpevoli dai guai giudiziari Vatti a vedere i milioni di dollari che la chiesa ha sborsato negli U.S.A per risarcire le famiglie con i figli abusati , Certo lì la Giustizia non scherza , ma qui......
Caro anonimo prova a ragionare da persona libera e tienti la tua fede senza pretendere
d' imporla a chicchesia . Grazie
Franco