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venerdì 22 luglio 2022

Tumore al pancreas: sentenza di morte







Ciao MAURO, mi chiamo Laura e ho perso mia mamma a causa di un tumore: adenocarcinoma al pancreas. Questo tumore è una sentenza di morte, una mutazione genetica lo rende silente e pronto ad attaccare quando uno non se lo aspetta. Mia madre aveva 56 anni. Mio cugino è morto dello stesso tumore il mese scorso.
Io stessa potrei essere colpita dallo stesso tumore, perché è su base ereditaria. Eppure l'AIFA - l'Agenzia Italiana del Farmaco, con il grande potere di regolare i farmaci che si vendono in Italia - ha detto no alla rimborsabilità di un farmaco che potrebbe dare speranza a molti in queste situazioni e non spezzare vite, come quella di mia mamma e di mio cugino. E se non si è super ricchi, come ci si cura? Mi aiuti a chiedere all'AIFA di rimborsare questo farmaco? Basta un click qui.




MAURO, mia madre Antonella moriva a 56 anni per tumore implacabile, adenocarcinoma al pancreas. In un anno una fine orribile che segna tutti, per sempre. 
Dicevano che non era un cancro su base ereditaria. Da tempo oramai si sa che invece lo è, eccome!
Ci sono mutazioni genetiche che inducono la malattia... essa sta silente e poi esplode. Ho perso anche un cugino materno il mese scorso, per lo stesso male: senza speranza, senza chirurgia. Essendo ereditario, io stessa potrei esserne vittima. In occasione della Giornata Mondiale del Tumore del Pancreas 2021, con un tempismo cinico per la sensibilità della comunità dei pazienti con tumore al pancreas, l'AIFA spegneva le speranze di una comunità non approvando la rimborsabilità del farmaco Olaparib per i pazienti. Infatti, l'AIFA ha detto NO alla rimborsabilità del farmaco per i pazienti malati di tumore al pancreas, spegnendo speranze di intere famiglie e delle persone che combattono contro questo tumore. Com'è possibile? Per questo ho lanciato questa petizione: per chiedere una immediata rivalutazione della decisione. Lo studio di Fase III POLO, che ha verificato l'impatto del farmaco Olaparib per i pazienti con mutazione genetica ereditata, ha pienamente raggiunto il suo obiettivo primario: il prolungamento della vita, senza deteriorane la qualità.
La sopravvivenza a 2-3 anni è consistentemente aumentata, ancorché non in modo statisticamente significativo. Perchétogliere questa speranza alla persone? Il costo per le casse dello Stato di questo trattamento sarebbe stato risibile per circa 50 pazienti per anno che potrebbero beneficiare dei vantaggi del farmaco.
E ora invece solo le persone che potranno permetterselo, potranno curarsi con questo farmaco. La salute non è forse diritto di tutti? Chiedo all'AIFA una immediata rivalutazione della decisione. Per mia mamma, mio cugino e tutte le altre persone affette da questo tumore Mi aiuti?


Sì, Laura, ti aiuto con un click!

Grazie di cuore Laura








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