Il pubblico di Augsburg non è mai stato di palato particolarmente fine. Negli ultimi anni si segnala un quinto posto nel 2015, valso l'Europa League e una storica sfida ai sedicesimi di finale col Liverpool di Klopp. Per il resto la squadra è sempre stata nella medio-bassa classifica di Bundesliga. Eppure la cittadina bavarese, un centinaio di chilometri a nord di Monaco, sarà per sempre ricordata come l'epicentro da cui è scaturito il terremoto Erling Haaland, che si è abbattuto sull'intera Germania calcistica attraverso 85 goal e 23 assist nel giro di due anni e mezzo, in 88 presenze. Altro che uomo di ghiaccio. Seppur annunciato nel freddo di fine dicembre, il norvegese ci ha messo poco a scaldare il campionato tedesco. Per la precisione 23 minuti. Quelli trascorsi dalle 16.45 (circa) alle 17.10 di sabato 18 gennaio 2020, il tempo che il classe 2000 ha impiegato ad entrare in campo alla WWK-Arena, toccare la palla non più di una decina di volte, metterla in fondo al sacco in tre occasioni e girare la partita dal 3-1 al 3-5 in favore del Borussia. "Sono venuto qui per fare tanti goal, questo mi sembra un buon inizio". |
Nessun commento:
Posta un commento