di Francesca Giuffrida
Martedì 22 novembre, davanti al Palazzo Lascaris di via Alfieri 15, sede del Consiglio Regionale, i ragazzi dello Smart Team hanno messo in azione un Flash Mob per la sicurezza nelle scuole, tema trattato nel punto 4 della piattaforma L10. Ma il 22 novembre non è una data casuale. Il 22 Novembre di tre anni fa, al Liceo Darwin di Rivoli, moriva Vito Scafidi, un ragazzo di 17 anni. Moriva a causa del crollo del contro soffitto della sua scuola, mal costruito. Una data per non dimenticare e per impegnarci nel chiedere che non succeda più, che mai più un ragazzo debba morire a scuola, che 26 bambini non debbano più perdere la vita sotto le macerie della loro scuola, come accadde a San Giuliano nel 2002. La scuola è il luogo in cui i nostri genitori ci mandano tranquilli al mattino, pensando che non v'è luogo più sicuro al mondo. E così dev'essere.
Il Flash Mob ha preso vita alle 15.30, quando i nostri ragazzi hanno acceso le loro candele, un gesto simbolico per ricordare Vito e un monito per i Consiglieri che dalle finestre del Palazzo, forse, ci guardavano. Poi, con le candele ancora accese, davanti all'ingresso del Palazzo, gli Smarter hanno donato ai consiglieri che entravano e uscivano, dei bellissimi fiori colorati con un bigliettino appeso: " 22.11.2008 – 22.11.2011 In memoria di Vito Scafidi. Noi non dimentichiamo. Non si può morire a scuola."
Ed ecco cosa succede: alcuni prendono volentieri il fiore e anzi, ci chiedono se vogliamo una qualche offerta, altri ci guardano perplessi, ma quando capiscono di cosa si tratta , accettano il fiore…altri rispondono con un deciso "No, grazie" e rifiutano il fiore, quel fiore che ricorda Vito, un fiore che si rivela scomodo. E ci chiediamo: come possono rifiutarsi di ricordare Vito? Come può risultare fastidioso il ricordo di un ragazzo di 17 anni? Una comitiva di quattro persone ci passa davanti e tutti e quattro rifiutano di prendere il fiore. Uno di loro aggiunge: "Non saprei dove metterlo." Alcuni non si fermano nemmeno e, ignorando i nostri richiami e accelerando il passo, tirano dritto per la loro strada. Che poi, la loro strada, dovrebbe passare proprio da qui. Una classe di studenti francesi, in visita al Consiglio Regionale, ci guarda incuriosita e la maestra ci chiede perchè siamo lì. Le spieghiamo le nostre ragioni e lei, con l'espressione sincera di chi condivide la tua lotta, ci risponde: "Avete ragione ragazzi, non si può morire a scuola. Siamo con voi."
E allora, dopo aver appeso al portone in legno di Palazzo Lascaris una bellissima gerbera arancione, spegniamo le candele e lasciamo via Alfieri.
Vi diamo appuntamento al prossimo Flash Mob, in primavera, sperando che il bel tempo vi invogli ad esserci, perchè questa volta ci siamo sentiti un po' soli.
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