Strambinello, Comune antimafia Il 28 si firmerà il protocollo E' il primo caso nazionale
STRAMBINELLO. Partire dal piccolo per arrivare al grande. E' la filosofia che anima l'intesa nata qualche settimana fa tra Strambinello e l'associazione Libera di don Luigi Ciotti e che il 28 febbraio verrà ufficializzata con la firma del "Protocollo di Amicizia". Un'unità di intenti che porterà Strambinello ad essere il primo comune d'Italia a sposare i valori della legalità e della lotta alla mafia promossi da Libera. Ci saranno azioni e iniziative mirate: la diffusione di cartelli stradali riportanti la scritta "Comune Amico di Libera", l'impegno a celebrare la giornata del 21 marzo, dedicata alle vittime della mafia, e la promessa di perseguire una politica trasparente. Un evento senza precedenti che si carica ancor più di significato quando a renderlo possibile è un Comune come quello guidato da Eralda Caserio. Un «piccolo Comune, alle pendici della Valchiusella, nel profondo Nord»: lo definisce così Davide Mattiello, presidente di Libera Piemonte. Così «piccola e lontana dalle aree geografiche colpite dalla criminalità organizzata», eppure capace di «una sensibilità unica». Tanto da lasciare sorpresi e meravigliati gli stessi membri di Libera la prima volta che, alcuni mesi fa, si sono visti recapitare la proposta dal sindaco Caserio e dal suo assessore Luca Barbiera. «Prima d'ora non avevamo mai pensato ad un'iniziativa del genere con un ente locale. Meno che mai — ammette Mattiello —, ci saremmo aspettati che a proporcelo sarebbe stato un paese come Strambinello». Le parole di Mattiello, in questo senso, sono perentorie: «la mafia è un problema nazionale, riguarda noi, riguarda lo Stato e il modo di governare il territorio». Il fatto che un paese così lontano dai clamori e dagli orrori delle vicende mafiose abbia voluto aderire alle battaglie di Libera, «dà forza all'idea stessa di Stato, unico e indivisibile». «Estraneo alle ideologie di secessionismo e di allontanamento del diverso»: riferimento neanche troppo poco accennato alla stretta attualità ma per il Presidente di Libera Piemonte la lotta alla mafia non è una questione politica, né di colore né una questione "compassionevole". «La lotta alla mafia è un problema istituzionale — spiega Mattiello — , l'Italia è una sola, indivisibile»: il problema mafia, insomma, è di tutti e di fronte ad esso nessuno può tentennare. Nord-Sud, nessuno escluso e per questo la volontà di aderire di Strambinello «è straordinaria» dice Mattiello. Il motivo di soddisfazione, però, è duplice: «L'adesione di un ente locale ai nostri valori vuol dire costruire un nuovo modo di governare il territorio». «Un pezzo di Stato vicino a Libera e contro la mafia ha un valore importantissimo - dichiara —, e bisogna promuoverlo anche a livello pedagogico, nelle scuole». «E' un segno confortante» che per Mattiello può andare oltre e generare altri "figli", ovvero altri progetti "satellite" del protocollo di Amicizia che verrà firmato il 28 febbraio. In quest'ottica rivestirebbero un ruolo da protagonista le scuole dove poter diffondere il "segnale di legalità" lanciato da Strambinello arrivando anche a raccogliere l'interesse di altri comuni, di tutta Italia, sensibili al tema. «Auspichiamo che Strambinello diventi un caso nazionale», conclude Mattiello, lasciando intendere che un fatto, di certo, non cambierà mai: qualunque dimensione raggiunga questa iniziativa, il "piccolo Comune" ne sarà sempre il capofila.
Angelo Raffino
La Sentinella del Canavese — 12 febbraio 2009
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- "5 minuti di recupero" con Don Luigi CiottiDomenica 20 novembre 2011, alle 20.33 su Rai Uno Don Luigi Ciotti interverrà in diretta alla trasmissione "5 minuti di recupero" di Carlo Paris.Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie. Via IV Novembre, 98 - 00187 Roma - P.Iva: 06523941000 CF: 97116440583
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