Politica - Canavese - 02/09/2011 |
Appello dei Sindaci: non chiudete il Tribunale di Ivrea di Federico Bona |
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I Sindaci canavesani si schierano compatti, a prescindere dallo schieramento politico di appartenenza, contro l'ipotizzata soppressione del Tribunale di Ivrea, che fa parte delle misure ipotizzate dal Governo per contenere la spesa pubblica. Misure che vanno a colpire, principalmente, gli Enti Locali e le sedi più periferiche delle istituzioni. Duri i toni del documento diffuso ieri, sottoscritto dai primi cittadini di Ivrea, Carlo Della Pepa, Rivarolo, Fabrizio Bertot, Castellamonte, Paolo Mascheroni, Cuorgnè, Giuseppe Pezzetto, Caluso, Marco Suriani e Strambino, Savino Beiletti: «In questo contesto, per una ennesima volta, notizie sempre più insistenti hanno nuovamente prospettato la soppressione del Tribunale di Ivrea. Tutto ciò nonostante che dai dati forniti dal Ministero della Giustizia emerga come il Tribunale eporediese abbia un bacino di utenza superiore ad Aosta, Biella e Vercelli, solo per citare i Fori confinanti». I sindaci contestano il parametro che prevede la chiusura delle sedi che hanno un numero inferiore a 15 magistrati: «Agire in questa direzione significa assumere una decisione non in base all'effettivo carico di lavoro e alle richieste di giustizia provenienti dal territorio ma semplicemente in base a precedenti tagli di personale assunti dalle Amministrazioni centrali». Le loro documento, i Sindaci canavesani evidenziano il fatto che il circondario del Tribunale Ordinario di Ivrea ha un bacino d'utenza di oltre 180mila abitanti, distribuito su oltre cento comuni dalle zone cittadine a quelle di alta montagna e che le cause pendenti (sia civili che penali) sono superiori a molti Tribunali capoluogo di Provincia. «La presenza sul territorio canavesano degli uffici giudiziari – prosegue il documento - è strettamente connessa con la presenza di fondamentali presidi istituzionali quali i comandi delle forze dell'ordine: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza; l'Agenzia delle Entrate; l'Agenzia per il Territorio; la Casa Circondariale; la Camera di Commercio Industria e Artigianato; le sedi di I.N.P.S., I.N.A.I.L. e del Centro Provinciale per l'Impiego, che contribuiscono a garantire sicurezza, qualità ed efficienza dei servizi a Ivrea e in Canavese. Crediamo che tali servizi debbano essere garantiti a tutte le cittadine e i cittadini e che non possano essere caricati sugli stessi ulteriori costi generati dalla loro soppressione sul nostro territorio». Infine, una considerazione di natura economica: «Riteniamo che la chiusura ipotizzata non risolverà nulla, anzi aggraverà i problemi della giustizia, soprattutto in una realtà efficiente come quella eporediese». Sul piano pratico, i firmatari prendono l'impegno di farsi promotori, presso i Comuni che fanno parte del Circondario del Tribunale Ordinario di Ivrea, le associazioni di categoria, e tutti gli Organismi istituzionali interessati a intraprendere tutte le iniziative necessarie affinché, anche a livello regionale e nazionale, si mantengano le condizioni per la permanenza e l'ampliamento del Tribunale del circondario di Ivrea. |
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venerdì 2 settembre 2011
tutti a difendere i propri privilegi...i sacrifici toccano sempre ad altri....cosi' non si risanera' mai il debito pubblico......
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