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giovedì 27 gennaio 2011

CEMENTIFICAZIONE A S.G..QUANDO SARA' ANALIZZATA?MINORANZE CHE DITE?..X IL CENTRO-DESTRA X SG.ERA SOLO PRETESTO X I VOTI INSERITO NEL PRO.ELETTORALE?..

Chivasso - 27/01/2011
L'allarme degli ambientalisti: cementificazione e rischio idrogeologico
di Annarita Scalvenzo
Dopo le ultime decisioni del Consiglio comunale in materia di urbanistica, torna a farsi sentire il grido d'allarme degli ambientalisti, preoccupati per lo stretto legame che unisce il fenomeno della cementificazione al rischio idrogeologico.

E' stato Piero Meaglia di Pro Natura, ad analizzare i dati relativi ai nuovi grandi insediamenti residenziali che sono appena stati varati: si tratta del Ppe "del Mauriziano", dei nuovi appartamenti previsti in via Berruti, e l'edificio di sette piani che prenderà il posto del Consorzio Agrario di via Isonzo, mentre proprio per ospitare la nuova sede del Consorzio, è stato aperto il cantiere in Stradale Torino, nella zona della Rivoira. Questo nella parte ovest e nord-ovest della città, mentre ad est, qualche mese fa è stato approvato il Pec chiamato della "Madonna del Rosario", dal nome della Parrocchia vicina, nei pressi della rotonda di corso Galileo Ferraris. In questa, che è stata definita "l'inarrestabile cementificazione a cui l'Amministrazione comunale sottopone la città", verranno costruiti 86 nuovi appartamenti in via Berruti, un edificio si sette piani in via Isonzo, mentre il Ppe "del Mauriziano" è pari a 56 mila metri cubi di edifici alti sette piani, per 500 nuovi abitanti, con una stima di circa 200 nuovi appartamenti, oltre ad una palestra privata e la strada vicino al Parco del Mauriziano, che costituirà la circonvallazione Nord-Ovest. Quest'ultimo insediamento, è quello che ha sempre preoccupato maggiormente gli ambientalisti dal punto di vista idrogeologico.

«Tutti questi progetti – avverte Meaglia -, hanno un elemento negativo in comune: eliminano terreni permeabili alle piogge e aumento la superficie del territorio chivassese che, cementificata e asfaltata, non assorbirà più le acque». Il nostro territorio, ricorda Meaglia, è ricco di falde acquifere "alte" e le precipitazioni stanno aumentando di intensità: perciò, ogni nuova costruzione aumenta il rischio di dissesto idrogeologico cui sono esposti i chivassesi. E questo accade in una città che ha già conosciuto due gravi eventi alluvionali, nel 1994 e nel 2000. «L'Amministrazione non sa, o non vuole rendersi conto del pericolo – è il grido d'allarme di Meaglia -: la cementificazione, non è solo distruzione del paesaggio, ma anche rischio idrogeologico. In tutta Italia i Comuni continuano a rilasciare permessi di costruire e incassano gli oneri di urbanizzazione, che servono a far funzionare la macchina comunale».

Ma quando i fiumi esondano, è l'avvertimento, i costi per rimediare al disastro annullano in un colpo solo i vantaggi derivati dall'incasso degli oneri di urbanizzazione, costi legati alla ricostruzione, sia delle opere pubbliche e delle infrastrutture, sia delle abitazioni private.

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