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sabato 28 marzo 2009

DOMANDE FILOSOFICHE

 

La potenza di esistere. Manifesto edonista
Dialogo con Michel Onfray

Martedì 14 aprile alle ore 21 Il Circolo dei Lettori porta nuovamente a Torino uno dei protagonisti del dibattito filosofico contemporaneo, Michel Onfray, teorico dell'ateologia, espressione mutuata dall'opera di Georges Bataille per dichiarare la negazione di Dio e della vita trascendente in nome di una più consapevole esaltazione della vita terrena. In dialogo con l'autore, il francesista e scrittore Giuseppe Scaraffia, nel tentativo di risolvere con il tono acuto e radicale tipico di Onfray alcune fra le domande più attuali della filosofia: "Che cosa può il corpo? In che modo installare l'etica sul terreno estetico? Qual è la natura della relazione fra edonismo e anarchismo? È possibile, e come, mettere in pratica una filosofia? Cosa può sperare il corpo dalle tecnologie postmoderne?". Risposte illuminanti e dirette vengono dal suo ultimo libro La potenza di esistere. Manifesto edonista (Ponte alle Grazie), che come tutti i suoi scritti ha il sapore di un manifesto di celebrazione della filosofia del piacere (Edoné), ispirata alla tradizione di quei pensatori greci che affermano l'autonomia della vita e del pensiero e la ricerca del piacere come fine ultimo dell'uomo: un purismo ateista che tratta le religioni come strumento d'oppressione e di frattura con la realtà. Quelle stesse religioni che stanno guadagnando sempre più terreno in Occidente come in Oriente e che Onfray invita a superare attraverso una teoria della negazione di Dio e della vita trascendente, per dare invece credito e impulso all'esaltazione della vita terrena e del percorso di emancipazione storica compiuto dall'umanità. Una negazione propositiva dunque, tesa a "lavorare a un nuovo progetto etico per creare le condizioni di una vera morale post-cristiana in cui il corpo cessi di essere una punizione, la terra una valle di lacrime, la vita una catastrofe, il piacere un peccato, le donne una maledizione, l'intelligenza una presunzione, la volontà una dannazione".

Fonte: www.circololettori.it

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