Cerca nel blog
Scrivi su segreteria.tapparoudc.tapparoudc@blogger.com
- COMMENTI POLITICI
- DI TUTTO UN PO'
- MALELINGUE POLEMICHE
- MIRACOLI
- MISCELLANEA
- PENSIERI ED OPINIONI
- PER PUBBLICARE I VOSTRI CONTRIBUTI (potete allegare foto + testo inviando una mail) segreteria.tapparoudc.tapparoudc@blogger.com
- POESIE IDEE
- PROBLEMATICHE SOCIALI
- RICEVO E PUBBLICO
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Bonus casa 2024: a chi spettano le detrazioni per ristrutturazione e mobili dopo la vendita Concorso carabinieri 2024, 626 posti per civili...
-
Ricetta della ricotta al forno: il dolce profumato all'arancia che non ti aspetti / Pomodorini, olive e tanto sapore: il pesce spada lo ...
-
MAURO - dopo i fatti di Pisa, un gruppo di docenti ha scritto questa lettera alle istituzioni: "Noi a scuola insegniamo l' educa...
La variante procede a rilento (e non è esente da critiche) di Lydia Massia
SAN GIUSTO C.SE. Procede lentamente l'iter per l'approvazione della variante strutturale al Prgc che l'amministrazione comunale ha affidato allo studio Ellena di San Giorgio. Il progetto è fermo al preliminare in seguito alle nuove linee guida introdotte dalla Regione Piemonte, che snellisce il carico di lavoro dei suoi funzionari, ma aumenta quello dei tecnici comunali. «A breve - ha spiegato il sindaco Giosi Boggio - convocheremo la conferenza dei servizi per verificare la nostra variante in base alle indicazioni che ci verranno presentate». L'impianto della variante sangiustese, che era stata seguita dall'ex vice sindaco Francesco Ferraris, però non cambia. Lo strumento deve rispondere ad una esigenza di sviluppo residenziale ed economico del 'paese giardino': punta infatti ad attrarre nuovi residenti portando il numero degli abitanti dagli attuali 3mila 330 a 4mila. Ovvero 700 in più. Almeno sulla 'carta'. «San Giusto - aggiunge il sindaco Boggio che porta avanti il lavoro cominciato da Ferraris - ha 'fame' di nuove residenze residenzee di occasioni di sviluppo, produttive e commerciali. Noi quindi cerchiamo di crearne i presupposti adottando la variante». Le linee guida progettuali partono dalla necessità di individuare nuove ambiti residuali, dalla modifica, ridistribuzione e ricollocazione della zona industriale a nord est del paese che è stata ridotta, dall'individuazione e localizzazione di nuove aree destinate a servizi pubblici con impianto annesso. L'impianto prevede quindi la creazione di 25 aree residuali di nuovo impianto e di altre 5 di completamento distribuite in maniera uniforme sul territorio in zone urbane e semi urbane ed intercluse al centro nel centro abitato. Tutte aree confinanti con zone urbanizzate. Le variazioni nella zona industriale accolgono la richiesta di alcuni privati. Soprattutto per quanto riguarda il settore commerciale che da anni non poteva disporre di nuove superfici. Non è previsto però, come qualcuno aveva supposto l'arrivo di un centro commerciale, ma la ricollocazione con un ampliamento di attività già esistenti. La variante sangiustese non era piaciuta fin dalle fase iniziale al consigliere di minoranza Anna Parisch, che aveva proposto alla maggioranza consiliare di prendere in considerazioni alternative meno devastanti per il territorio. «Con i 400mila metri quadrati (in realtà sono molti meno, ndr) che l'amministrazione intende rendere edificabili - sostiene la stessa Anna Parisch - e con oltre mille residenti in più, cosa ci verranno a costare le infrastrutture per ospitare un tale afflusso in considerazione poi che già oggi siamo carenti su questo fronte?».