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giovedì 2 febbraio 2012

VALLE D' AOSTA: ASSESSORE E COMPAGNA ENTRAMBI IN POLITICA ED IL GIALLO DEI 40 MILIONI IN ASSEGNI........

Cronache
28/01/2012 - il caso

Val d'Aosta, l'assessore regionale
e il giallo dei 40 milioni in assegni


Claudio Lavoyer, assessore regionale alle Finanze, al centro della bufera per una vicenda creditizia legata a movimenti sul suo conto corrente

Bankitalia: passaggio
di denaro anomalo.
La procura: indaghi la Finanza

ENRICO MARTINET
aosta
 Chissà se Claudio Lavoyer presenzierà giovedì 2 febbraio al convegno di Aosta «Andamento e qualità del credito». La sua partecipazione è prevista in qualità di assessore regionale valdostano alle Finanze. Ma lui, da 24 anni in Consiglio regionale, è al centro di una bufera politica conseguente proprio a una vicenda creditizia, a un suo conto corrente sul quale ha movimentato in due anni (2009 e 2010) 40 milioni e 700 mila euro.

La Banca d'Italia a conclusione di una verifica ha bollato questi andirivieni di tanto denaro come «marcate anomalie». Un rilievo fra altri che hanno comportato una sanzione di 46 mila e 500 euro da dividere tra undici consiglieri di amministrazione, due sindaci e il direttore della Bcc, Banca di credito cooperativo valdostana del correntista Lavoyer.

Fra le norme di controllo non seguite dall'istituto di credito anche quelle dell'antiriciclaggio. Quel «tourbillon» di assegni dell'assessore andava segnalato, secondo la Banca d'Italia. E a quel conto su cui sono transitati titoli del valore di metà del bilancio del Comune di Aosta ne erano collegati altri quattro. Tanto che gli ispettori di Bankitalia hanno definito «gruppo Lavoyer» il soggetto delle operazioni. La loro sottolineatura («Ricondotto a gruppo solo nel corso degli accertamenti») ha evidenziato che la Bcc non lo aveva fatto. Fra i quattro conti uno è intestato a un altro amministratore pubblico, Patrizia Carradore, compagna di Lavoyer e assessore comunale al Turismo e Commercio della città.

Per una coincidenza ieri mattina entrambi hanno offerto la loro difesa alle rispettive giunte: «Questioni private, nulla a che vedere con i nostri ruoli istituzionali. Nulla di illecito». All'esterno il silenzio. Compagni nella vita e nella politica, Lavoyer e Carradore fanno parte dello stesso partito, la Fédération autonomiste, movimento locale che ha lontane radici scudocrociate. E insieme sono anche stati condannati in primo grado per truffa ai danni della Regione Valle d'Aosta, quando lui era assessore al Turismo e lei sua segretaria particolare. Condanne poi cancellate dalla prescrizione. Una vicenda tormentata dell'inizio degli anni 2000 che si riferiva a un giro di denaro per i ritiri di calcio delle squadre di serie A. Calcio, una delle passioni dell'assessore che ha anche fatto il presidente della squadra Valle d'Aosta: storia finita in debiti. Di tutte le accuse erano rimaste contributi pubblici a familiari e amici di assessore e segretaria. Allora come oggi si parlava di un convegno cui doveva partecipare Lavoyer: «Etica e diritto». Partecipò a fianco di giuristi e magistrati che disquisivano su illeciti e danni alle finanze pubbliche.

Lavoyer tre giorni fa ha negato ogni suo coinvolgimento nella questione della verifica della Banca d'Italia: «Il mio conto? Non c'entra nulla. Non capisco, sono questioni mie». Aggiungeva con un sorriso: «Di che vogliamo parlare, dei miei debiti? Ho solo quelli». Poi basta dichiarazioni, così come Patrizia Carradore: «No comment, come dicono in America». Il suo segretario di partito Leonardo La Torre ha fissato unariunione del direttivo mercoledì: «L'assessore mi ha detto di non essere indagato, che è una vicenda sua personale. Nessuna illegittimità, insomma. Io sto a quanto mi dice. Certo è che vuole spiegare tutto, anche agli organi di informazione. Chiarimenti necessari». Rifondazione comunista (non ha rappresentanti in Consiglio) ne chiede le dimissioni. Il gruppo locale Alpe, all'opposizione, vuole che l'assessore «spieghi la sua condotta in commissione regionale con la massima urgenza». E il coordinatore del Pdl (forza di maggioranza) Alberto Zucchi parla di «roboante gravità e imbarazzo amplificate dal ruolo di Lavoyer». Insiste: «Chiarisca nel più breve lasso di tempo possibile per una giusta assunzione di responsabilità».

La Procura di Aosta ha affidato alla Guardia di Finanza un'indagine sulla base dei documenti ricevuti dalla Banca d'Italia «per accertare eventuali reati». Situazione di stallo. Il presidente della Regione Augusto Rollandin ieri ha spiegato: «Sul problema assessore Lavoyer non ci sono elementi di informazione ulteriori se non una posizione personale senza riflessi sulla sua attività istituzionale. Abbiamo chiesto chiarimenti a livello politico». Canonica pausa di riflessione con l'aggiunta di un weekend di vigilia della millenaria Fiera del legno di Sant'Orso in programma lunedì e martedì. Il dopo Fiera si annuncia aspro.

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