Ecco chi paga la fondazione del compagno D'Alema
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Chi foraggia D'Alema e la sua fondazione? Fino a ieri era un mistero, ma dopo le perquisizioni nella sede di Sdb e Foretec, la società proprietaria della compagnia aerea Rotkopf, quella che ha fatto volare gratis D'Alema (ora indagato per finanziamento illecito) ora gli altarini si scoprono. Le Fiamme gialle hanno trovato infatti documenti con l'elenco dei finanziatori della Fondazione Italianieuropei. Tra i nomi che saltano all'occhio c'è quello dell'imprenditore Bruno Binasco, arrestato più volte per Tangentopoli ma mai condannato, e coinvolto nell'inchiesta di Monza su Penati
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Ci voleva una doppia perquisizione della Gdf per scovare i finanziatori, o almeno una parte, della fondazione ItalianiEuropei di Massimo D'Alema. Solo quando i baschi verdi hanno rovistato negli uffici della società Sdb dell'indagato Vincenzo Morichini, braccio destro dell'indagato D'Alema e procacciatore di contributi per la fondazione con sistemi che il pm Paolo Ielo reputa a dir poco sospetti, un primo elenco è venuto fuori. Raffrontandolo con il «pizzino» sul quale erano annotati a penna nomi di politici e cifre - sequestrato nel blitz alla Foretec di quel Viscardo Paganelli (arrestato col figlio Riccardo nell'inchiesta Enac) proprietario della società Arkon e della compagnia aerea Rotkopf sulla quale viaggiò a sbafo Baffino - la finanza ha iniziato a lavorare su triangolazioni, versamenti e ipotesi di false fatturazioni.
Nel documento di Paganelli, scrive la Gdf, si fa riferimento «a potenziali contratti di Global Service nel comparto sanitario» in Umbria e all'ospedale San Camillo di Roma (con accanto un curioso appunto, «Macchitella ci era ostile»). Subito sotto le cifre con riferimenti in chiaro ed altri coperti da omissis. «Quanto a ItalianiEuropei - si legge nel rapporto della finanza sul pizzino - le cifre (30mila euro tra il 2009 e il 2010, ndr) si riconciliano verosimilmente con i contributi elargiti dall'imprenditore Paganelli alla Fondazione in questione». Il «pizzino» trovato a Paganelli è messo a confronto sia col documento «Fondazione Italiani Europei - Elenco sottoscrittori attività 2010» che con la scheda «Pubblicità e attività 2008-2009», entrambi sequestrati a Morichini, factotum della fondazione.
BINASCO, DAL PCI A BAFFINO Tra i «sottoscrittori», oltre a Paganelli che attraverso la sua Arkon srl ha versato 15mila euro più altri 15mila attraverso la Rotkopf, troviamo Bruno Binasco, nome noto ai tempi di tangentopoli (arrestato anche per finanziamento illecito al Pci, poi sempre prosciolto) emerso di recente nell'indagine sulla Milano-Serravalle, filone Penati. Nella lista è scritto: «Binasco, 20mila euro». Il versamento è del 21 aprile 2010 ed è stato erogato dalla Argo Finanziaria di cui Binasco è Ad. Attraverso sue società, inoltre, avrebbe «sostenuto» anche la fondazione dell'ex presidente Penati trovandosi in compagnia di altri dalemiani doc, come Enrico Intini e Roberto De Santis. Alla voce «General Construction / versamento 23.12.2009» spicca il nome Gallo accanto alla cifra 25mila euro. Si tratta dell'imprenditore Alfonso Gallo, il grande accusatore del deputato Alfonso Papa, che il 5 febbraio 2011 ai pm napoletani della P4 parla a lungo della sua General Construction a proposito di un finanziamento da 100mila euro all'associazione del giudice tributario Pasquale Lombardi, arrestato nell'inchiesta P3. A verbale Gallo ha parlato anche di Morichini ammettendo di aver sovvenzionato ItalianiEruropei «con regolari bonifici intestati alla Fondazione».
ZINGARETTI, CHE COINCIDENZA Nello stesso foglio esce poi Mauro Lufino, amministratore della Cler Coop, per un obolo da 10mila euro. La Cler tra il 2008 e il 2009 ha messo le mani su numerosi appalti della provincia di Roma, che dal 2009 era guidata da Nicola Zingaretti, per mera coincidenza membro del «comitato di indirizzo» della fondazione dalemiana. Va detto che la Cler entra nell'inchiesta romana per aver bonificato importi per 20mila euro alla Sdb di Morichini «a saldo di fatture - osserva la finanza - che si ritengono per operazioni inesistenti». E ancora.
L'AMICO DI TARANTINI... Dall'elenco dei «sottoscrittori» si fa cenno a «Millenia, 15mila euro, Maldarizzi» che sta per Francesco Maldarizzi, imprenditore amico di Baffino, beccato nelle intercettazioni sulle escort e precedentemente nei verbali dell'amico Tarantini che lo ospitò in barca nella vacanza a Ponza dove trovò D'Alema, che Gianpi - come riferisce nell'interrogatorio del 6 settembre 2009 - incontrò nuovamente, stavolta a casa dell'imprenditore della Millenia. Continuiamo. Quindicimila euro li mette nella Fondazione anche il colosso immobiliare Parsitalia a nome Parnasi, Luca, una vera potenza nel settore, che secondo il quotidiano Italia Oggi avrebbe finanziato pure la fondazione finiana Fare Futuro, presente tra i partner di ItalianiEuropei. E ancora. Ecco il gruppo Tosoni (25mila euro), Vienna Insurance Group (6mila), Wind (15mila) Studio Vitiello (15mila), Euro Progea (5mila).
... E L'AMICO DI BERSANI Nell'allegato sequestrato sui contribuiti per la pubblicità raccolti dalla società editrice Solaris, controllata dalla Fondazione, compare l'Interconsult che nel luglio del 2009 versa 25mila euro alla fondazione per mano di Gianni Pisani, già socio di Franco Pronzato, consulente di Bersani, responsabile trasporti nel Pd, membro del cda di Enac arrestato per una mazzetta da 40mila euro intascata per il tramite di Morichini. Seguono altre società. Tra i generosi elargitori di contributi c'è ovviamente anche Pio Piccini, l'imprenditore arrestato nel fallimento Eutelia, che con le sue rivelazioni ha «incastrato» Morichini e l'entourage dalemiano. Fa mettere a verbale: «Enzo mi propose un rapporto diretto per poter gestire tutta una serie di relazioni nel mondo romano, legate a società come Finmeccanica, e con la possibilità di estenderle in quelle regioni a guida Pd essendo lui molto vicino al partito.
La prima cosa che mi chiederà sarà di dare un contributo di 15mila euro alla Fondazione». Così, per cominciare.
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