Processo Mills, Berlusconi in aula lunedì per interrogatorio del legale inglese
ultimo aggiornamento: 22 ottobre, ore 16:47
Milano - (Adnkronos) - L'interrogatorio avverrà in videoconferenza da Londra. A confermare la presenza del premier sono stati i suoi legali
Milano, 22 ott. (Adnkronos) - Silvio Berlusconi sarà presente lunedì prossimo, 24 ottobre, nell'aula del processo sul caso Mills dove risponde di corruzione in atti giudiziari. A confermare la presenza del presidente del Consiglio sono stati, questa mattina, i suoi legali, Niccolò Ghedini e Piero Longo, a margine dell'udienza lampo tenuta dai giudici del processo Ruby. Il programma, per lunedì, prevede un lungo interrogatorio in videoconferenza da Londra con il legale inglese, già accusato di aver ricevuto 600.000 dollari per 'ammorbidire' le sue testimonianze, proprio a Milano, in due procedimenti avviati negli anni immediatamente successivi a Mani Pulite che vedevano tra gli imputati il leader del Pdl. Ma in che 'veste' sentire Mills ancora non è chiaro. Prima che il legale inglese che inventò il sistema off-shore utilizzato anche da Fininvest inizi a deporre, i giudici della decima sezione penale dovranno decidere come sentirlo, se come testimone semplice o come teste-imputato di reato connesso. Una discriminante non da poco se si considera, ad esempio, che il teste semplice ha l'obbligo di dire la verità e rispondere a tutte le domande mentre il teste-imputato in reato connesso può avvalersi della facoltà di non rispondere e non ha l'obbligo penalmente sanzionato di dire la verità. Mills, condannato per questo episodio di corruzione a 4 anni e mezzo in primo e secondo grado a Milano, è stato poi prosciolto per intervenuta prescrizione dalla Cassazione con una sentenza, quindi, definitiva da tempo. Se, quindi, la valutazione dovesse fare riferimento solo alla posizione giudiziaria del legale in questo processo, Mills dovrebbe deporre come teste. Ma il legale d'affari britannico risulta coinvolto anche in altre due vicende giudiziarie: nel processo sui diritti tv di Mediaset, dove è imputato di riciclaggio, e in un'indagine per falsa testimonianza avviata a sua carico dalla procura di Milano in relazione alla sua deposizione a Londra nel processo Sme. Lunedì prossimo, quindi, i giudici, come primo atto, dovranno decidere se si tratta formalmente di fatti connessi con il procedimento a carico del premier. Per farlo daranno prima la parola alle parti, poi si ritireranno in camera di consiglio per emettere un'ordinanza. La deposizione di Mills da Londra quindi potrebbe non iniziare subito dopo l'avvio dell'udienza. Ma quella di lunedì non è la sola scadenza per il processo Mills in settimana. Per il venerdì successivo, 28 ottobre, i giudici hanno fissato un'udienza per l'esame dell'imputato. Ma è presto per dire se Berlusconi si sottoporrà all'interrogatorio del pm Fabio De Pasquale e anche del Tribunale. "Il premier ha tutto l'interesse a parlare", dice Piero Longo. Per il quale però "non è detto che Berlusconi abbia interesse a farsi interrogare da un pm che è un po' nervoso. Se ci fossero altri pm... ma questo è un mio pensiero e non so se sia anche il suo". Da quando sono iniziati i processi a suo carico a Milano, Silvio Berlusconi ha sempre preferito 'evitare' l'esame dell'aula. In particolare al processo Sme, il premier si presentò davanti ai giudici presieduti da Luisa Ponti non per rispondere alle domande dell'accusa ma per fare lunghe dichiarazioni spontanee. Cosa deciderà lo si saprà solo nei prossimi giorni, impegni istituzionali in agenda permettendo. Intanto oggi si è esaurita in una manciata di minuti l'udienza sul caso Ruby voluta dai giudici per affrontare la discussione sui temi di prova. Discussione che però, come era annunciato, non c'è stata. La difesa del premier, che in questa causa risponde di concussione e prostituzione minorile della giovane marocchina, hanno preferito affidare a memorie e note le loro osservazioni sulla lista prove presentata dal pm Ilda Boccassini, oltre che sulle intercettazioni e su alcune "conversazioni non rilevanti - ha sottolineato Ghedini - che la Procura chiede di trascrivere". Per decidere quello che sarà il 'mosaico' dibattimentale i giudici hanno aggiornato una loro ordinanza al 23 novembre prossimo. Intanto hanno presentato alle parti un calendario approssimativo delle date d'udienza che vorrebbero fissare fino a maggio. Così questa mattina i 'lavori' dell'aula non hanno occupato che cinque minuti di tempo, giusto il tempo per mettere a verbale che i difensori del premier, nonostante la sua assenza per motivi istituzionali, non vantavano un legittimo impedimento dal momento che si trattava di un'udienza tecnica e per far depositare loro memorie e note.
Nessun commento:
Posta un commento