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lunedì 12 settembre 2011

REGIONE, LA SANITA' NEL MIRINO DI............

Pubblicato Lunedì 12 Settembre 2011, ore 8,34

Nel turnaround del neoassessore non c'è posto per l'attuale commissario delle Molinette, accusato di scarsa collaborazione. In arrivo un manager da Firenze. Per la direzione salgono le quotazioni di Monchiero. Tremonti permettendo

Era stato chiaro, fin dall'inizio: «Il vecchio modo di gestire la sanità è finito e chi non lo vuole capire e dunque non agirà di conseguenza può tranquillamente farsi da parte». Con queste parole Roberto Cota aveva salutato, nel gennaio scorso, la nomina dei nuovi commissari di Asl e Aso. Mai si sarebbe aspettato che però proprio uno dei suoi, un leghista seppur di recente conversione, finisse in cima alla lista dei cattivi. Emilio Iodice, novarese ex aennino salito in fretta e furia sul Carroccio sotto le cui insegne siede a Palazzo Cabrino, è nel mirino del neoassessore Paolo Monferino. Il direttore della più grande azienda ospedaliera del Piemonte (Molinette-Cto-Maria Adelaide) sarebbe il principale renitente all'applicazione della riforma sanitaria, almeno di quella parte (al momento anche l'unica) che prevede sostanziose riduzioni di spesa e accorpamenti di strutture. Per questa ragione, riferiscono fonti attendibili di piazza Castello, non solo non avrebbe alcuna chance di riconferma nella prossima indizione dei bandi, ma addirittura rischia di concludere anticipatamente l'incarico di commissario straordinario.
La successione in corso Bramante è intrecciata alla scelta del nuovo direttore generale. Monferino ha in testa due nomi: Luigi Marroni, classe 1957, ingegnere meccanico, attuale direttore generale dell'Asl unica di Firenze, un manager che ha mosso i suoi primi passi alla Cnh (Cse New Holland) sotto la sua ala; Giovanni Monchiero, classe 1946, oggi a capo dell'Asl di Cuneo ma in passato, dal 2002 al 2006, direttore delle Molinette. Uno si accomoderà in corso Regina, l'altro andrà a guidare il mega nosocomio. C'è da superare lo scoglio della manovra che impedisce alle amministrazioni regionali di ricorrere a dirigenti esterni. Per gli uffici è un ostacolo insormontabile, ma l'assessore avrebbe trovato un escamotage.
Così, "normalizzata" l'Aress dell'esuberante Claudio Zanon – anche fisicamente, con il trasferimento nella palazzina dell'assessorato – Monferino vuole bruciare i tempi e provvedere rapidamente alla designazione dei due manager, pubblicando i rispettivi bandi (quello per il direttore dell'assessorato è uscito venerdì), prima che la politica ci metta lo zampino.

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