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martedì 30 agosto 2022

Vogliamo i Canadair pubblici




MAURO - l'Italia brucia, ancora e ancora e il caldo ci strangola. Ogni anno, durante l'estate, incendi  casuali o dolosi tornano puntualmente a devastare i nostri territori. L'unico mezzo efficace contro questa piaga sono i Canadair, gli aerei con serbatoio che riescono a volare e rilasciare l'acqua direttamente sulle fiamme. Questi mezzi, però, sono in mano ai privati, e lo Stato Italiano arriva a pagarli anche 59mila euro al giorno! Queste ditte guadagnano milioni pubblici e, spesso, sono legate ad affari loschi, come dimostra quanto è accaduto in Sicilia nel 2015. Il Megafono.org chiede che lo Stato nazionalizzi questo servizio fondamentale per l'ambiente sottraendolo ai privati che lucrano su queste tragedie, firma la petizione!




Nazionalizzare la gestione dei Canadair e degli altri velivoli antincendio

44.191 hanno firmato la petizione di Il Megafono​.​org Il Megafono​.​org. Arriviamo a 50.000 firme!



Firma con un solo click

Il rischio incendi, che ogni anno in Italia distrugge ettari di aree boschive, riserve naturali e campagne, con danni spesso irreparabili all'ecosistema, diventa altissimo man mano che si avvicina l'estate, quando aumenta l'azione dolosa di piromani, ma anche di chi persegue interessi criminali che mirano spesso a modificare la destinazione soprattutto di aree protette inibite alle attività umane. Esiste un altro problema strettamente connesso che manda in fumo anche milioni e milioni di euro dei contribuenti. Parliamo delle fasi di intervento e spegnimento degli incendi. In particolare, ci si riferisce all'azione dei mezzi del servizio antincendio boschivo, ossia i velivoli denominati Canadair.La flotta aerea di pronto intervento antincendio è costituita da 19 Canadair CL-415 ed è di proprietà del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile. Lo Stato italiano però non possiede né le strutture logistiche né ha piloti abilitati a far volare questi aerei. Per tale ragione, la gestione operativa e logistica dei velivoli viene affidata in appalto a società private, spesso raggruppate in ATI (Associazioni temporanee di imprese), con contratti che comportano oneri elevatissimi a carico del sistema pubblico. Per fare qualche esempio, scorrendo un contratto stipulato da Ministero dell'Interno e un raggruppamento di imprese, la gestione logistica può costare anche 45mila euro al giorno, mentre quella operativa può costare 59mila euro al giorno. A ciò si aggiungano: 2500 euro "per ogni ora di volo 'stick' effettivamente volata, ad eccezione delle ore di volo per il trasferimento di personale (TRP) e delle ore di volo addestrative, a meno che esse non derivino dalla necessità di conseguire qualifiche aggiuntive, rispetto all'attività AIB, richieste dal Dipartimento"; 1350 euro "per ogni giorno di pernottamento di un velivolo operativo in una base di schieramento stagionale"; quasi 1700 euro "per ogni giorno di pernottamento di un velivolo operativo in una base di scalo temporaneo in Italia"; 2mila euro "per ogni giorno di pernottamento di un velivolo operativo in una base di schieramento all'estero". La stima è che un Canadair in azione costi circa 15 mila euro l'ora, mentre gli elicotteri costano circa 5 mila euro l'ora. Milioni e milioni di euro che annualmente finiscono nelle casse di società private. Un enorme dispendio di denaro pubblico, un sistema che molto spesso non garantisce peraltro trasparenza, come dimostrano i casi in cui alcune delle sette aziende che si aggiudicano da tempo gli appalti sono finite, nel corso degli anni, sotto la lente della giustizia o delle autorità di garanzia, per concorrenza sleale o per truffa aggravata. Esemplare, in particolare, è stata la vicenda avvenuta in Sicilia, nel 2015, quando 4 società riunitesi in un ATI, vennero accusate di truffa aggravata a danno dello Stato, falsità in atto pubblico, turbata libertà degli incanti, inadempimenti di contratti di pubbliche forniture. Ai fini della acquisizione del bando, le aziende avrebbero dichiarato di essere in possesso dei mezzi (in quel caso elicotteri) necessari agli interventi di spegnimento, mezzi che invece erano impegnati in altre regioni. Quando venivano chiamati per intervenire, la loro assenza veniva giustificata con avarie e problemi meccanici. Una truffa che, oltre a sottrarre denaro pubblico, ha messo a serio rischio l'integrità del patrimonio boschivo siciliano. Per tale ragione chiediamo al Presidente del Consiglio e ai ministri dell'Interno e dell'Economia che si provveda quanto prima a nazionalizzare il servizio di gestione logistica e operativa, rendendola esclusivamente pubblica, assegnandola ai Vigili del Fuoco o all'Aeronautica militare, approntando strutture e selezionando e formando piloti, oltre a puntare sui mezzi (elicotteri Sikorsky S-64 Skycrane della Erickson) già in possesso dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale italiano, che permetterebbero di risparmiare oltre il 50% dei costi, garantendo al contempo trasparenza, tempestività di interventi ed efficienza, per contrastare in maniera efficace il fenomeno drammatico degli incendi boschivi.


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