La solidarietà all'Italia da parte di Germania, Cina, Cuba, Russia, Città del Vaticano, Stati Uniti, Albania e Ucraina scalda il cuore in questa emergenza sanitaria mondiale ed in particolare nella situazione drammatica del nostro Paese. Grazie a Tutti, davvero. Lascia però perplessi che un aiuto si concretizzi di fatto in un intervento militare della Russia, un paese straniero, esterno e ostile alla alleanza atlantica (NATO) di cui l'Italia è pedina fondamentale, condotto in piena autonomia sul territorio italiano. Altrettanta perplessità e allarme poi suscita la libertà di cui questa nazione gode di minacciare volgarmente un giornalista italiano, Jacopo Iacoboni, e la testata per la quale scrive, La Stampa, minando così la libertà di stampa sancita dall'art. 21 della nostra Costituzione. Domenica 22 marzo 2020, in aiuto all'Italia in una drammatica situazione dovuta all'epidemia di COVID-19, atterrano alla base di Pratica di Mare aerei da trasporto militare Ilyushin Il-76 dell'Esercito della Federazione Russacon a bordo personale esclusivamente militare (120 soldati dei quali 40 medici), materiale sanitario e automezzi militari Kamaz. Della reale entità di questa operazione, accolta all'aeroporto dal ministro Di Maio, si viene a conoscenza quasi esclusivamente grazie ai comunicati russi, così come degli impieghi degli aiuti. Si tratta della missione "Dalla Russia con Amore", a capo della quale è il generale Sergey Kikot, vice comandante delle truppe russe NBC (Nuclear, Biological, Chemical Protection), che, a quanto sinora risulta è stata concordata solamente 24 ore prima a livello personale durante una telefonata tra l'allora Premier, Giuseppe Conte e Vladimir Putin, tanto da far lecitamente sospettare che l'operazione fosse stata organizzata da più giorni. I militari russi, con i loro mezzi, sono stati quindi autorizzati a muoversi sul territorio italiano, pur affiancati da forze italiane, sino alla zona di Bergamo dove è stato ufficialmente comunicato che verranno impiegati nella disinfezione delle RSA (si è comunque parlato anche di una dubbia sanificazione di strade, macchine ed acquedotti con una sostanza per uccidere i patogeni presenti). Degli aspetti oscuri di questa operazione, se ne è occupata quasi esclusivamente La Stampa con gli articoli/reportage di Jacopo Iacoboni, ricevendo già la sera del 25 marzo una protesta formale da parte dell'ambasciatore russo in Italia Sergey Razov (pubblicata sul quotidiano) sino ad arrivare ad un comunicato del 2 aprile del Ministero della Difesa russo sulla pagina Facebook dell'ambasciata, con il quale sono state lanciate pesanti accuse al quotidiano, al suo direttore, ma soprattutto minacce decisamente intimidatorie a Jacopo Iacoboni («Qui fodit foveam, incidet in eam», chi scava una fossa, finisce per cadervi, o per essere più chiari: «Bad penny always comes back», la moneta cattiva si ripresenta sempre). A questo attacco inaccettabile alla libertà di stampa in Italia, ha fatto seguito, solamente 23 ore dopo (nonostante un massiccio movimento di solidarietà su Twitter a Iacoboni da parte di tanti giornalisti e cittadini, ma pochi politici), un laconico comunicato congiunto del Ministero degli Esteri e della Difesa con il quale, dopo aver ampiamente elogiato l'aiuto russo viene criticato il "tono inopportuno" dell'episodio. Sono seguite infine anche le manifestazioni di solidarietà da parte del vice-comandante della NATO e della vice-presidente della Commissione Europea, ma nessun'altra presa di posizione da parte del Governo. Ora le domande che noi ci poniamo sono le seguenti: Che cos'è realmente venuto a fare l'esercito di Mosca in Italia e che cosa in effetti ha fatto finora? E' mai possibile che in Italia arrivino forze militari straniere e che queste agiscano con ampia libertà d'azione e non su mandato preciso? La NATO, oltre ad aver espresso solidarietà a Jacopo Iacoboni, ha espresso un proprio parere su questa operazione militare potenzialmente ostile in un suo Paese membro? Da chi è condotta l'operazione "Dalla Russia con Amore" e con quale obiettivo? L'operazione russa ha un termine temporale? E' accettabile da parte del Governo che il Ministero della Difesa della Federazione Russa minacci apertamente un giornalista italiano e la testata per la quale lavora senza che vi sia una presa di posizione ferma da parte della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Esteri? Noi, come comitato Diritto, vorremmo che il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro degli Affari Esteri e il Ministro della Difesa , riferissero in Parlamento circa la fattispecie, chiarendo le domande che ci siamo posti. Aiutaci a firmare questa petizione e condividerla con i tuoi amici, abbiamo bisogno del tuo aiuto.
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