Cerca nel blog

Scrivi su segreteria.tapparoudc.tapparoudc@blogger.com

  • COMMENTI POLITICI
  • DI TUTTO UN PO'
  • MALELINGUE POLEMICHE
  • MIRACOLI
  • MISCELLANEA
  • PENSIERI ED OPINIONI
  • PER PUBBLICARE I VOSTRI CONTRIBUTI (potete allegare foto + testo inviando una mail) segreteria.tapparoudc.tapparoudc@blogger.com
  • POESIE IDEE
  • PROBLEMATICHE SOCIALI
  • RICEVO E PUBBLICO

venerdì 30 novembre 2012

  • 28 nov 2012
  • Di Alessandro SallustiCASO SALLUSTI CHE RIDERE, BOTTE TRA I PM Siamo al delirio: i magistrati di Milano si ribellano al loro capo perché il direttore non è in galera «Ora diamo i domiciliari a tutti i detenuti nella stessa situazione». E gli avvocati stanno con loro
Che ridere. È meraviglioso vedere, seduto dal divano di casa mia dove mi hanno relegato, i magistrati litigare come matti sul mio arresto. Una scena esilarante che mi compensa ampiamente dei torti subiti. Il povero procuratore di Milano, Bruti Liberati (che Dio lo abbia in gloria) pur di non mandarmi in galera l'altro ieri aveva chiesto per me gli arresti domiciliari assecondando le indicazioni del presidente comunista Giorgio Napolitano, del premier Monti e del ministro della Giustizia Paola Severino, quella che passa le giornate in dotti convegni invece di mandare una ispezione ai giudici che hanno firmato la mia assurda condanna fondata su motivazioni false. I tre signori, invece di fare un decreto per riformare la legge (come avrebbero potuto), volevano così evitare la vergogna mondiale del giornalista innocente al gabbio, pensavano di chiudere la questione, complice Bruti Liberati, con i domiciliari, condendo per di più la cosa con la balla della reggia di casa Santanchè alla quale potevano abboccare solo due gazzettieri amici delle Procure, come Poletti, della Stampa e Travaglio de il Fatto, entrambi cretini col botto.
Bene, io che non sono un giurista, già ieri avevo scritto che la decisione era illegale: non ho i requisiti per andare ai domiciliari, e se si sostiene l'inverso allora domani mattina migliaia di detenuti nelle mie condizioni devono lasciare il carcere e tornare a casa, perché la giustizia o è uguale per tutti o non lo è.
Non ho i requisiti perché la sentenza su di me è roba da pazzi (delinquente abituale, socialmente pericoloso) e non lascia spazi di manovra in quanto ho rifiutato compromessi (servizi sociali rieducativi o cose simili). I giudici che l'hanno scritta hanno osato l'inosabile perché nella loro immensa arroganza pensavano di avere a che fare con un punching-ball. Le prende ingiustamente e poi si inchina. Illusi. Inchinatevi voi, quando avrete finito di litigare.
Già, perché ieri è scoppiata la rivolta contro Bruti Liberati. Prima gli avvocati (...)

Nessun commento: