Video INNO LA DESTRA...DIRITTO DI TRIBUNA...4 ago 2012
In democrazia la rappresentanza e' un diritto. Significa dare voce a pezzi di popolo, che altrimenti non saprebbe a chi affidare le proprie speranze, come rivendicare i propri interessi, che futuro sognare per la propria patria.
Per questo esistono i parlamenti, le elezioni, il voto.
In Italia accade un fatto curioso. Il presidente della Repubblica ha imposto l'arrivo di un capo del governo non votato da nessuno. E i parlamentari che nessuno ha votato hanno obbedito. Salvo poi sentirsi dire dal capo dello Stato che la legge grazie alla quale stanno alla Camera e al Senato fa schifo ed essi sono una specie di abusivi di lusso. Dettaglio: da quella specie e' eletto l'inquilino del Quirinale, ma per carità non lo si faccia notare.
Ora, quel Parlamento che tutti dicono non rappresentativo dovrebbe stabilire le nuove regole della rappresentanza. Con la riforma della legge elettorale.
Senza interrogarsi sulle colpe dei partiti più grandi – la scissione nel Pdl ha provocato la crisi della legislatura – se la prendono con chi sta fuori dal Parlamento. Vogliono una legge elettorale con lo sbarramento almeno al 5 per cento. Almeno, perché in realtà sarà più alto, con uno spericolato sistema di attribuzione di seggi che qui vi risparmio.
Ma il nostro popolo, dopo cinque anni di lotta senza arrendersi mai, ha diritto o no a essere rappresentato dal proprio partito? O dobbiamo chiedere il permesso?
Volete governare insieme ai vostri avversari anche dopo le elezioni? La soluzione sarebbe il proporzionale puro. Ma lo volete impuro con lo sbarramento. Evitate di trasformarvi in assassini di democrazia: date al popolo la possibilità di sentirsi rappresentato comunque. Istituite un diritto di tribuna con una quota di seggi pari allo sbarramento: alla Camera e al Senato le bandiere ci saranno e i cittadini che non ci stanno, saranno meno soli. Non ci fate incazzare.
Per questo esistono i parlamenti, le elezioni, il voto.
In Italia accade un fatto curioso. Il presidente della Repubblica ha imposto l'arrivo di un capo del governo non votato da nessuno. E i parlamentari che nessuno ha votato hanno obbedito. Salvo poi sentirsi dire dal capo dello Stato che la legge grazie alla quale stanno alla Camera e al Senato fa schifo ed essi sono una specie di abusivi di lusso. Dettaglio: da quella specie e' eletto l'inquilino del Quirinale, ma per carità non lo si faccia notare.
Ora, quel Parlamento che tutti dicono non rappresentativo dovrebbe stabilire le nuove regole della rappresentanza. Con la riforma della legge elettorale.
Senza interrogarsi sulle colpe dei partiti più grandi – la scissione nel Pdl ha provocato la crisi della legislatura – se la prendono con chi sta fuori dal Parlamento. Vogliono una legge elettorale con lo sbarramento almeno al 5 per cento. Almeno, perché in realtà sarà più alto, con uno spericolato sistema di attribuzione di seggi che qui vi risparmio.
Ma il nostro popolo, dopo cinque anni di lotta senza arrendersi mai, ha diritto o no a essere rappresentato dal proprio partito? O dobbiamo chiedere il permesso?
Volete governare insieme ai vostri avversari anche dopo le elezioni? La soluzione sarebbe il proporzionale puro. Ma lo volete impuro con lo sbarramento. Evitate di trasformarvi in assassini di democrazia: date al popolo la possibilità di sentirsi rappresentato comunque. Istituite un diritto di tribuna con una quota di seggi pari allo sbarramento: alla Camera e al Senato le bandiere ci saranno e i cittadini che non ci stanno, saranno meno soli. Non ci fate incazzare.
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