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giovedì 14 giugno 2012

  • Il Giornale
  • Di Nicola Porro

RICATTATI CON LO SPREAD L'EUROPA CI MINACCIA

Monti bacchettato da Bruxelles per i tagli insufficienti, ora promette di vendere il patrimonio pubblico Corruzione, passa alla Camera la norma salva Penati. Il Pdl promette barricate

Ieri Monti è stato bacchettato dalla Commissione per la timidezza nei tagli della spesa pubblica. Ha subito risposto che venderà una bella fetta di patrimonio pubblico. Quale sarà la risposta dei mercati, che oggi sembrano ritornati sovrani? Partiamo dal termometro e cioè il prezzo dei nostri titoli di Stato. La speculazione sta giocando un ruolo molto semplice. Lo stesso che giocò George Soros (che oggi viene intervistato quasi fosse un santo) nel 1992. E cioè: vende, senza averli, titoli di Stato italiani a 90 nella speranza di ricomprarli dopo pochi giorni a 80. Scommettendo sulla nostra pelle, si procura un mucchio di quattrini. E la catena non ha fine. È un meccanismo che abbiamo semplificato. Ma è banalmente ciò che sta succedendo in questi mesi sul mercato dei titoli di Stato. Allo speculatore puro si aggiunge il parco buoi, cioè tutti noi. Chi si fida oggi di avere un portafoglio zeppo di titoli del debito pubblico italiano? Nessuno. Come una gigantesca palla di neve che scende da una vetta, la nostra valanga monta.
Solo uno sciocco o chi avesse un miope interesse politico, non capiva che ciò che vi raccontiamo era in corso già nell'estate del 2011. La speculazione (e il mercato che si adegua a ruota) è stata alimentata dall'oggettiva debolezza dell'esecutivo Berlusconi. Il passaggio al governo Monti è stato una manna. La speculazione finanziaria gode dei rimbalzi. Cerca una scusa o un pretesto perché essi avvengano. La triplicazione di un tasso di interesse nel giro di poche settimane (e di conseguenza dei prezzi), cosa che è avvenuta su Bot e Btp, è come il miele per le api.
Mr Market non si fida dell'Italia. Ma soprattutto non si fida dell'euro. Quando si rompe questo rapporto di fiducia, la speculazione ha gioco facile. Non c'è tasso (elevato) di interesse che tenga, quando il creditore non è sicuro che il debitore onori il suo debito. Ci possono essere sollievi momentanei, accidenti (...)

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