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giovedì 28 giugno 2012

27 giu 2012  Libero   ROMA

Pdl e Udc mandano sotto il governo sui tagli alla spesa

Il governo incassa due sconfitte sul decreto-legge sulla spending review in discussione nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera. Alla fine il testo ha ottenuto il via libera, ma l'esecutivo è stato battuto su due emendamenti del Pdl per i quali aveva espresso parere contrario.
La prima volta sulla norma che circoscrive l'apertura in seduta pubblica delle buste per l'assegnazione degli appalti solo per le gare per cui le buste non erano state aperte alla data del 9 maggio 2012. La seconda sull'esclusione di Ferrovie dello Stato e Poste italiane dal provvedimento per la revisione della spesa. In entrambe le occasioni, il governo aveva invitato a votare "no", ma gli emendamenti, con il voto favorevole del Pdl e l'opposizione del Pd, sono stati approvati. Maggioranza divisa, di conseguenza, anche sul mandato al relatore: Pdl e Terzo polo hanno detto sì, mentre il Pd, in polemica con le pronunce precedenti, si è astenuto.
Non deve sorprendere, così, che in commissione ci sia stato spazio per l'approvazione di un emendamento dell'Idv che prevede per le Asl di rinegoziare i contratti con i fornitori, senza pagare la penale, in caso di prezzi eccessivamente alti.
Adesso il decreto, che dovrà comunque subire una terza lettura al Senato entro la prossima settimana, è atteso dalla prova dell'Aula di Montecitorio. L'appuntamento è fissato per domani e il Pd ha già fatto sapere che chiederà un «dibattito approfondito». Non una buona notizia per il governo, visto che il decreto scade il prossimo 7 luglio.
Il governo, per accelerare i tempi, potrebbe riunirsi addirittura di dome-
Corrado Passera nica, impegni di Mario Monti a Bruxelles permettendo. I ministri, infatti, sarebbero stati pre-allertati per un'eventuale sessione di lavoro festiva al fine di mettere a punto ulteriori interventi da presentare all'inizio della prossima settimana in consiglio dei ministri. Un'agenda fitta con la quale cozza, però, la convocazione arrivata a sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) e imprese (Confindustria, Abi, Ania, Rete imprese Italia e Alleanza cooperative) per partecipare al tavolo del 2 luglio a Palazzo Chigi per discutere del provvedimento.

T.M.

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