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DIREZIONE PD: SOSTENIAMO IL REFERENDUM SENZA PIU' ESITAZIONI
Concordo con quanti finalmente riconoscono che vi sia una rabbia qualunquista contro la politica e contro i partiti che aumenta nel Paese e anche per questo motivo il Partito Democratico ha la responsabilità di dare segnali molto chiari a partire dal referendum sulla legge elettorale.
Dato il clima politico che si respira in Parlamento, è escluso che si possa fare una riforma della legge in quella sede dunque, ora che le firme sono raccolte e depositate anche grazie alla determinazione e all'impegno incrollabile di Arturo Parisi, il PD ha il dovere di sostenere l'iniziativa referendaria per contribuire a restituire agli elettori il diritto di eleggere i propri rappresentanti. Sarebbe un segnale di chiarezza e di coerenza che i cittadini si aspettano.
Allo stesso modo, il PD si deve impegnare per rinforzare la propria credibilità anche a livello regionale. Dopo la drammatica ferita del caso Penati, la situazione della Sicilia è emblematica di una questione morale che esiste anche nel nostro partito.
Non è possibile mantenere l'appoggio al governo di una regione il cui presidente è rinviato a giudizio "solo" per voto di scambio, rallegrandosi perché non è stato accusato di associazione mafiosa. Per un partito politico il voto di scambio, cioè truccare le elezioni, dovrebbe essere un reato estremamente grave e non prendere le distanze in modo netto da Raffaele Lombardo rischia di trasformare il PD in un partito marginale in un'area strategica del Paese.
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giovedì 13 ottobre 2011
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