Tutti i giorni sperimentiamo che il mondo sta cambiando assai rapidamente e sono davvero convinto che ci sia da lavorare sodo, per consentire al nostro Paese di proseguire il cammino di grande progresso civile, morale ed economico che ha caratterizzato sin qui l'esperienza repubblicana.
Occorre a mio avviso che la politica sappia recuperare la capacità di risolvere con efficacia e rapidità i problemi contingenti che emergono nella nostra società e insieme di guardare anche più lontano, preparando un domani che sappia accogliere le nuove generazioni in un quadro di libertà, sicurezza e benessere.
Essere eletto nel Consiglio Regionale della Valle d'Aosta vorrà dire per me promuovere la specificità e l'autonomia della nostra regione, esaltandone le potenzialità, e tutelare le priorità e gli interessi dei concittadini; ma anche contribuire, con il patrimonio di riflessione, esperienza e competenze uniche che il nostro territorio ha elaborato e sa esprimere, a definire la direzione che la Regione dovrà prendere. Ciò presuppone un lavoro di continuo scambio e confronto con la cittadinanza e con gli enti locali, che ritengo fondamentale e che mi impegno a perseguire con speciale attenzione.
Il dialogo e la partecipazione, la famiglia, la solidarietà, il rispetto, la responsabilità e la moderazione sono i valori nei quali credo e che guideranno le mie scelte.
Sappiamo tutti che vivere in Valle d'Aosta è una fortuna: godiamo di una terra bellissima. La Valle d'Aosta deve tuttavia tornare a essere un centro di sviluppo economico e di idee, riconquistare il suo ruolo al centro di un'Europa sempre più integrata. Sono convinto che vivere in Valle d'Aosta possa e debba significare avere una chance in più. Dobbiamo cambiare marcia: smettere di giocare di rimessa, rassegnandoci alla perdita di insediamenti produttivi, limitando alle sovvenzioni l'aiuto all'agricoltura e all'economia montana, guardando al successo o all'insuccesso delle stagioni turistiche come a capricci del destino. Dobbiamo invece costruire giorno per giorno le condizioni di uno sviluppo socioeconomico sano, sostenibile e integrato: allestire infrastrutture e collegamenti adeguati alle esigenze di oggi (né merci, né persone possono nel 2006 realisticamente raggiungere o muoversi in Valle d'Aosta se non con camion e automobili!), puntare su produzioni industriali innovative, ampliare la platea di potenziali arrivi diversificando e de-stagionalizzando l'offerta turistica e raccordando più strettamente quest'ultima con l'economia della montagna. Senza dimenticare che lo sviluppo economico deve inserirsi nel quadro di una società coesa e inclusiva, culturalmente stimolante, viva e solidale nell'espressione di inestimabile valore dell'associazionismo e del volontariato. E soprattutto attenta e concreta nell'alleviare la fatica delle famiglie, quando sostengono il delicato percorso di vita dei bambini, degli anziani o delle persone meno fortunate.
Luca Bringhen
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