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domenica 16 ottobre 2022

20.483 euro di bolletta al mese







MAURO - a neanche un mese dall'ultima denuncia di bolletta da urlo, una famosissima gelateria di Roma ha denunciato l'arrivo di un'altra maxi bolletta da 20mila euro, cifre che stanno mettendo in ginocchio la loro storica attività."Nulla sta cambiando", hanno detto i proprietari. A settembre, avevano denunciato la bolletta da 18mila euro; adesso, ne è arrivata un'altra da altri 2mila euro in più, a fronte dei soli 5mila pagati l'anno scorso in questa data. "Da re del gelato a re delle bollette", ha scritto l'imprenditore sui social.Di storie come questa, in Italia, oggi purtroppo ce ne sono migliaia. Per questo The Post Internazionale sta chiedendo a gran voce, insieme a già quasi 100mila firmatari, che lo Stato si faccia carico del 50% degli aumenti su luce e gas. Ti unisci a questo appello? Basta bollette da urlo, firmo anche io!




MAURO, siamo in un'economia di guerra, per famiglie e imprese la situazione è gravissima e ancor più lo sarà con l'arrivo dell'inverno. Il Paese non ce la fa più. Lo dimostra la grande adesione di firmatari di questa petizione, che a pochi giorni dal lancio ha raccolto un numero enorme di sottoscrizioni. Il rischio è che storie come quella degli Hotel pugliesi si moltiplichino nei prossimi mesi, lasciando a piedi famiglie intere. Per finanziare almeno in parte un intervento pubblico più deciso contro il caro-bollette si potrebbe: aumentare la tassazione sugli extra profitti  delle imprese che in questi mesi, dal caro bollette, ci hanno guadagnato. La tassazione andrebbe portata dal 25 al 100% e la relativa norma andrebbe riscritta applicando il prelievo sull'effettiva differenza fra l'utile di quest'anno e quello dell'anno passato. Si tratta di una norma di equità: perché i profitti realizzati da queste aziende non derivano da una loro migliore performance sul mercato, ma da fattori esterni come la guerra e la speculazione finanziaria.L'aiuto statale sui rincari delle bollette potrebbe essere modulato in modo da favorire le famiglie con redditi più bassi e, fra le imprese, quelle più energivore e quelle che in seguito alla stangata sarebbero più esposte al rischio chiusura. Inoltre, l'intervento potrebbe essere modulato in modo da incentivare, per chi se lo può permettere, la riduzione dei consumi. Una questione ancora sottovalutata, infatti, è quella degli approvvigionamenti di gas: se le forniture dalla Russia dovessero andare riducendosi ulteriormente, si renderebbe inevitabile nei prossimi mesi un razionamento energetico. Ecco perché se conteniamo la domanda oggi, potremo avere più risorse domani.


Firma la petizione con un click!

Grazie di cuore, Lo staff di T









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