La Costituzione afferma che "i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore". Questo presupposto, troppo spesso dimenticato in Italia, è stato offeso dalla decisione della Commissione Contenziosa dell'Istituzione da Lei presieduta che prevede, a fronte del ricorso del condannato per corruzione Roberto Formigoni, l'annullamento erga omnes della delibera del Consiglio di Presidenza del Senato del 2015 che, in continuità con quanto previsto dalla legge Severino, aveva stabilito la cessazione dell'erogazione del vitalizio ai condannati per reati gravi. Non sfugge ai cittadini che l'annullamento da parte dell'organo di giurisdizione interna del Senato di quella delibera varata dal Consiglio di presidenza della medesima istituzione comporta la ripresa del vitalizio non solo per i condannati per corruzione, ma anche per reati di mafia e terrorismo. Le chiediamo quindi di dare mandato all'Amministrazione per sollevare il doveroso conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato di fronte alla Corte Costituzionale; di ricorrere in appello al Consiglio di Garanzia; di porre il tema al Consiglio di Presidenza del Senato; nelle more, di sospendere l'esecutività della decisione della Commissione Contenziosa; e infine di farsi parte attiva affinché, in questo momento di grave difficoltà per tutti i cittadini italiani, anziché spendersi per i vitalizi, i senatori offrano un contributo di solidarietà sacrificando una parte delle loro indennità.
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