ALBENGA. È stato eletto sindaco domenica notte ma, ieri mattina, al suo posto a palazzo comunale non c'era lui ma il commissario prefettizio. È successo ad Albenga dove, per la prima volta in Italia, un sindaco eletto dai cittadini non può prendere possesso dell'ufficio perché condannato, tra il primo turno e il ballottaggio, per peculato.
GIAMPIERO MAGGIO Con il cellulare del Comune
faceva telefonate personali. Per questo l'assessore alle opere pubbliche
di San Giusto, Ivan Merlo, 56 anni, accusato di peculato, è stato
condannato dal tribunale di Ivrea a tredici mesi di reclusione


Una
vicenda che aveva creato scandalo in paese. Sollevata due anni fa da un
gruppo di minoranza, la vicenda era finita in Tribunale. Alla sbarra sia
Merlo, sia l'allora vicesindaco Giosi Boggio (oggi sindaco),
quest'ultima per peculato in concorso (aveva patteggiato una condanna a 4
mesi). Come indagato, sempre per peculato in concorso, era stato
chiamato anche l'allora sindaco (oggi vice), Francesco Ferraris, poi
assolto.
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