QUANDO IL SILENZIO NON È D'ORO

                                  di Luigi Tirelli

In questa e in altre sedi abbiamo più volte sottolineato come l'Italia ed altri Stati europei si siano sovente appiattiti in modo acritico sulle posizioni del Dipartimento di Stato americano anche quando queste posizioni erano palesemente contrarie ai nostri interessi di Europei; la ragione di tutto ciò, crediamo, risiede nel fatto che le Nazioni del Vecchio Continente, quasi ne fossero impedite dalla retorica occidentalistica o da quella umanitaria o semplicemente dalla pigrizia mentale, manifestano una pervicace ritrosia ad affrontare in modo chiaro e franco quei temi – la sovranità, l'immigrazione, l'energia, i rispettivi interessi nazionali – che fanno di uno Stato un soggetto attivo della politica internazionale invece che l'oggetto delle decisioni altrui.  continua a leggere