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lunedì 14 aprile 2025

La Grande Illusione del beneficio dei dazi

Correva l’anno 1929… ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌

Correva l’anno 1929…

A Wall Street, i broker impazziscono, il panico attanaglia la Borsa di New York e, in un batter d'occhio, la prosperità dei ruggenti anni Venti si trasforma in polvere.La Grande Depressione è iniziata.

Con milioni di americani che perdono il lavoro e le fabbriche che chiudono, la classe politica è alla disperata ricerca di una soluzione È in questo contesto che due senatori, Reed Smoot e Willis Hawley, hanno avanzato un'idea che, sulla carta, sembrava geniale: aumentare i dazi sui prodotti importati per proteggere l'industria e i posti di lavoro nazionali. Lo Smoot-Hawley Tariff Act del 1930 nacque con la promessa di salvare l'economia americana, ma invece la fece affondare ulteriormente, trascinando con sé il mondo intero. Un mondo in crisi. Alla fine degli anni '20, gli Stati Uniti erano la più grande potenza economica mondiale. La prima guerra mondiale aveva indebolito l'Europa e molti paesi dipendevano dai beni e dagli investimenti americani per la loro ripresa. Tuttavia la crisi del 1929 pose fine a questo ottimismo.

 Con il crollo del mercato azionario, la disoccupazione aumentò vertiginosamente e le banche fallirono una dopo l'altra.Di fronte a questa situazione, Smoot e Hawley, due repubblicani convinti che il protezionismo fosse la soluzione migliore, proposero una legge che avrebbe imposto le tariffe più alte nella storia del Paese. Con il sostegno del presidente Herbert Hoover, la legge venne approvata nel giugno 1930. Aumentò i dazi su oltre 20.000 prodotti importati nel tentativo di proteggere l'industria e l'agricoltura locali. L'idea era semplice: se i prodotti esteri fossero stati più costosi, i consumatori avrebbero acquistato prodotti nazionali, creando così occupazione.

Ma l'economia non funziona secondo la logica dei libri di testo.La reazione internazionale e il crollo del commercio mondiale.

I paesi interessati reagirono rapidamente. Il Canada, uno dei principali partner commerciali degli Stati Uniti, ha imposto tariffe sui prodotti americani, come grano e legname, danneggiando gravemente gli agricoltori del Midwest. In Europa la reazione fu ancora più dura: Francia, Germania e Regno Unito istituirono barriere commerciali simili, chiudendo mercati chiave per l'economia statunitense.L'effetto domino fu devastante. Prima dell'entrata in vigore della legge, gli Stati Uniti esportavano beni per un valore di circa 5,2 miliardi di dollari all'anno. Nel 1933, quel numero era sceso a 1,6 miliardi, con un calo del 66%.Invece di stimolare l'economia, la legge ridusse la domanda globale di prodotti americani, provocando ulteriori licenziamenti e un crollo ancora più grave del settore. Ma il colpo più brutale lo subirono i contadini Negli anni precedenti la Grande Depressione, i produttori americani esportavano grandi quantità di grano e cotone. Con la guerra commerciale in corso, questi mercati sono scomparsi. I prezzi agricoli crollarono, le aziende agricole fallirono e migliaia di famiglie furono costrette ad abbandonare le loro terre, in quello che divenne l'esodo di massa documentato in “Furore” di John Steinbeck. Il parallelo con Trump E’ difficile paragonare epoche così diverse. Nel 2018, quasi 90 anni dopo, la storia sembra ripetersi Donald Trump, con lo slogan "America First", ha imposto tariffe su prodotti cinesi per un valore di 250 miliardi di dollari, nel tentativo di ridurre il deficit commerciale e proteggere l'industria americana. La Cina ha risposto imponendo tariffe doganali, che hanno colpito in particolare i coltivatori di soia e l'industria automobilistica. Sebbene la guerra commerciale di Trump non abbia avuto gli stessi effetti catastrofici dello Smoot-Hawley, ha comunque creato incertezza sui mercati. Ora, con la nuova politica tariffaria del 2025, il rischio di ripetere gli errori storici è sul tavolo.

 L'aumento delle tariffe doganali in un mondo interconnesso non colpisce solo i paesi interessati, ma ha ripercussioni anche sull'intera economia globale. Questa nuova misura potrebbe portare a una recessione incontrollata e diffusa. WEBINAR

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