Oggi è il mio 89º compleanno. Mi chiamo Giuseppe e sono seduto qui, in una casa di riposo, con un piatto di pasta davanti a me. Non so chi me l’abbia preparato, né chi si ricorderà di farmi gli auguri oggi. Ho tre figli, ma non li vedo da tanto tempo. Mi hanno portato qui dicendo che era per il mio bene… ma il tempo passa, e il telefono non squilla. Non sono arrabbiato, sono solo triste. Triste perché, nel profondo del mio cuore, non ho mai smesso di amarli, nonostante la loro assenza. Triste perché non chiedo molto: solo un abbraccio, una parola, un semplice “Auguri, papà”.Vorrei solo che qualcuno si ricordasse di me oggi.Se stai leggendo questo messaggio, pensami. Non perché mi conosci, ma perché anche un estraneo può portare un po’ di calore dove c’è solo silenzio. Alla mia età, si vive di ricordi e di speranza.E oggi, la mia speranza è che queste parole arrivino al cuore di chi ha dimenticato il valore di un gesto d’amore… prima che sia troppo tardi.
A tutti i papà e i nonni che si sentono soli: siete amati, anche se a volte nessuno ve lo dice.
Storia dal web


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