Febbraio brutto, come sarà marzo?

Tensione in crescita.  ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌ ‌

Tensione in crescita. Febbraio deludente. Non è stato un bel febbraio per le borse americane. Non è stato un bel febbraio neanche per lo spettacolo imprevedibile, quando non sgradevole, che ci regalano gli Stati Uniti in questa epoca storica. Dazi. Mi limito a parlare di dazi, per non entrare nel merito del resto. I dazi non piacciono ai mercati. Non serviranno a sanare il debito degli Stati Uniti, anche perché dall'altra parte non si starà fermi. La politica per rendere l'America great again contribuirà con il tempo ad isolare gli Stati Uniti, creando un'onda d'urto negativa nell'economia americana e poi mondiale. I mercati per essere floridi hanno bisogno di commerci liberi e senza barriere. Creare nuove barriere significherà nel medio termine deprimere i mercati e comunque nell'immediato li renderanno incerti, come li abbiamo visti dal 18 dicembre in poi. Considerare l'IVA europea una forma di dazio può essere solo un pensiero di perfetti incompetenti, che faranno pagare caro al mondo intero la propria incompetenza. Il Vix La volatilità resta alta. Il Vix rimbalza da 15 in su e resta volentieri sopra il nostro livello critico di 18.86. Nella giornata di venerdì 28 febbraio, ha superato quota 22, per poi ripiegare in fine giornata fino a 19.20, sui massimi relativi toccati dall'S&P500S&P500 L'S&P500 future nella giornata di giovedì 27 chiudeva sotto quota 5900. Nel corso della giornata di venerdì, andava a lambire 5850, supporto da cui rimbalzava all'inizio con molta fatica, per poi recuperare in modo più convinto. Alle 22 chiudeva a 5964, con il recupero in accelerazione nell'ultima ora di negoziazione. Nasdaq Le Magnifiche, con Nvidia in testa, guidavano l'operazione di rimbalzo dai minimi, cercando di renderla, per quanto possibile poderosa. Così, il Nasdaq tornava nel pressi dell'area dei 21.000 punti, spingendosi fino a 20944 in chiusura.   Ora 21.000 da supporto è divenuta resistenza. Un tratto della discesa del Nasdaq ha visto un meno 5% con una velocità superiore a quella del periodo Covid, nel 2020. Giovedì 27 febbraio, il Nasdaq ha chiuso sotto il minimo del 13 gennaio, che è invece inviolato per l'S&P500 e il Dow Jones. Ha peraltro recuperato nella giornata di venerdì 28 andando a chiudere sopra tale livello critico. Come sarà Marzo? La volatilità è destinata a rimanere elevata. Come vedremo nei prossimi articoli, la prima e la seconda settimana potrebbero avere tendenze diverse: più probabile una continuazione del recupero di venerdì scorso nella prima settimana e poi una nuova inversione a seguire. Attenzione al primo dato sensibile del mese, con il non-farm payroll del 7 marzo. Nella settimana successiva, il 12 e il 13 marzo ci saranno il CPI e il PPI. Se la narrativa è di una inflazione lungi dall'essere domata, mentre la paura incombe per un rallentamento economico, questo si traduce nella mente degli operatori in una parola che incute paura: stagflazione, uno dei nemici più terribili da combattere Il sentiment. Basti vedere il tonfo del Bitcoin, per capire come le variazioni di sentiment siano molto significative in questo periodo storico. In realtà, per il Bitcoin si tratta solo di un temporaneo ritracciamento, solo che quando avviene, il re delle Criptovalute riesce sempre a stupirci con le ampie fluttuazioni. Dall'ETF del Bitcoin sono usciti circa un miliardo di dollari in pochi giorni. Il sentiment appare essere molto instabile, con recuperi di energia positiva improvvisi, alternati a momenti di crisi isterica, in linea con le dichiarazioni altalenanti di Trump.Il Fear & Greed Index di CNN è sprofondato in Extreme Fear, pur avendo guadagnato due punti venerdì, passando da 18 a 20.Offerta Speciale. 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