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lunedì 6 luglio 2020

Salviamo l'orso condannato a morte! ʕ •ᴥ•ʔ



MAURO - Il Presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti ha firmato un'ordinanza che condanna a morte un altro orso in Trentino. La condanna a morte è stata emessa senza un "processo" visto che ancora non sono chiare le dinamiche che hanno portato l'orso a ferire due persone (erano presenti cuccioli?). Non è il primo orso che viene condannato a morte in Trentino. Fermiamo la strage degli orsi.



Stop all'uccisione "automatica" dell'orso in Trentino!
70.459 hanno firmato la petizione di WWF Italia. Arriviamo a 75.000 firme!

Firma con un solo click

Il Presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti ha firmato un'ordinanza che condanna a morte un altro orso in Trentino. Incredibilmente questa condanna è stata emessa senza un "processo" visto che ancora non sono chiare le dinamiche che hanno portato l'orso a ferire due persone (erano presenti cuccioli?). Non è il primo orso che viene condannato a morte in Trentino.
Per questo vanno fermati gli abbattimenti "automatici" di tutti gli orsi coinvolti in incontri ravvicinati o incidenti, modificando il testo del Piano D'Azione per la Conservazione dell'Orso sulle Alpi (PACOBACE), che prevede la possibilità di abbattimento anche in caso di orsi che hanno semplicemente fatto ciò che la natura gli ha insegnato. La montagna è la casa degli orsi, con cui si può convivere conoscendo e seguendo semplici regole, come: restare sui sentieri; parlare a voce alta; tenere il proprio cane al guinzaglio; non avvicinarsi alla fauna selvatica; restare fermi e non colpire gli animali in caso dei rari incontri ravvicinati. Queste precauzioni sono tanto più valide quando ci si trova in aree di femmine con piccoli, come la zona dov'è accaduto l'ultimo incidente (dati Provincia Autonoma di Trento, Servizio Foreste e Fauna), e sono l'unico modo per garantire la sicurezza di chi frequenta la montagna. Noi stiamo dalla parte delle persone ma anche dell'orso, per questo vi chiediamo di stare con noi per fare in modo che possa continuare a vivere, libero, nella sua casa, ossia la montagna. Per questo chiediamo al presidente della provincia autonoma di Trento di ritirare immediatamente l'ordinanza che porterebbe alla morte dell'orso. Per approfondire: "Orsi e coesistenza, una sfida che non si può vincere con gli abbattimenti".

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