La Masseria Antonio Esposito Ferraioli è il bene confiscato più grande dell’Area metropolitana di Napoli
12 ettari di terreni sottratti ai clan vent’anni fa, e che da due anni sono diventati un presidio di legalità per tutto il territorio. In questa Masseria, che un tempo era un fortino del clan Magliulo, da due anni si sta finalmente scrivendo una storia nuova: sono stati salvati dall'incuria 2mila alberi di pesco, e altri 1.700 alberi da frutta sono stati piantati nel 2018. Sono nati 120 orti urbani , affidati gratuitamente a 120 famiglie di Afragola e delle città limitrofe. Nel 2018 è nata una start-up formata da donne, che si occuperà di commercializzare i prodotti della Masseria, e grazie all’impegno dei gestori è stato vinto un bando di un milione e mezzo di euro che consentirà di ristrutturare l’intera Masseria, così da realizzare una casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza. La struttura in questi due anni ha ospitato numerosi eventi, i campi estivi di Libera, ed è stata visitata da migliaia di persone, diventando così un fiore all'occhiello e punto di riferimento per la lotta alla camorra in tutto il territorio , oltre che una delle migliori pratiche di riuso dei beni confiscati in tutta Italia. Afragola è anche la città dove nell'ultimo mese sono esplose ben otto bombe di camorra: il territorio è sotto attacco da parte dei poteri criminali, che vanno combattuti con forza. In questa fase è perciò più che mai fondamentale rafforzare e difendere un esempio come la Masseria Ferraioli, che è un modello positivo e concreto di lotta alla camorra, e che rappresentano una speranza per centinaia di famiglie e migliaia di cittadini di Afragola e delle città limitrofe. A causa di un cavillo legale, legato a una vicenda di cinque anni fa e che nulla a che fare con l’attuale gestione della Masseria, oggi questo percorso rischia di essere messo in discussione. Sembra infatti che nel 2014, dopo quindici anni dalla confisca, il bene confiscato che allora versava in stato di abbandono venne occupato illegalmente da un agricoltore. A causa di questa occupazione, una parte del bene confiscato venne posta sotto sequestro, ma dopo pochi mesi tutto era tornato alla normalità, e così nel 2017 la Masseria fu finalmente assegnata e restituita ai cittadini, mettendo fine all’abbandono durato vent’anni.
Tuttavia, pochi giorni fa, la doccia fredda: si scopre che una porzione del bene risulta ancora sotto sequestro per un vizio di forma. Una vicenda burocratica che tuttavia Lei, Sindaco di Afragola, può risolvere facilmente , restituendo prontamente le particelle una volta dissequestrate e consentendo così allo straordinario percorso della Masseria Ferraioli di proseguire. Le chiediamo un impegno concreto in tal senso: capiamo che quelle particelle sono sotto sequestro e, per ora, non possono essere coltivate. Ma si può dire con altrettanta chiarezza che appena risolto questo cavillo burocratico le stesse particelle ritorneranno, come è giusto che sia, nelle disponibilità dei gestori della Masseria Ferraioli, così da continuare a scrivere questa storia di riscatto e di lotta alla camorra. Ne ha bisogno la Città di Afragola, ne ha bisogno la Campania, ma ne hanno bisogno tutto il Paese e le persone che vedono nella lotta alle mafie una priorità per il futuro.
Le chiediamo di intervenire subito: per le 120 famiglie che coltivano gli orti, per le donne vittime di violenza coinvolte nel progetto, per consentire la ripresa delle coltivazioni del pescheto e l’avvio dei lavori di ristrutturazione, per dare un segnale concreto e forte contro la camorra, per il bene e per il futuro della nostra terra.
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