Sabato 18 luglio, non sono ancora le sette di
sera. Siamo in strada a Santarcangelo di Romagna, pochi km da Rimini,
l’ultima Stalingrado della sinistra italiana, che qui ha ancora numeri
bulgari. Le famiglie passeggiano tenendo i bambini per mano, i curiosi
arrivano a gruppetti. Da una settimana nella cittadina romagnola c’è il
Festival internazionale del teatro in piazza. Molti spettacoli sono
gratuiti, e si va lì quando cala il sole in questa canicola di luglio
anche solo per dare un’occhiata. Ah, stasera si danza! Ecco un ballerino
volteggiare… E poi fermarsi lì in mezzo alla piazza. Ha le braccia
curve sul proprio ventre, le mani come foglie di vite sopra le parti
intime… Toh, che diavoleria! Da quelle mani si alza uno zampillo, sembra
una fontana. Un giovane ride da lontano: “eh, è l’onda lunga del Pd…”, e
segue lo zampillo che si alza e ricade a terra. No, non è il pidì. E’
pipì. Sì, il ballerino è nudo, le mani stringono il suo piccolo membro
che zampilla oro: se lo stringe per orientare il gettito di pipì. Le
mamme scappano tenendo per mano i bambini, qualcuno borbotta, c’è chi si
scandalizza e chi ride. Passi per lo scandalo, ma ridere proprio no:
quella è arte, serissima arte. Il programma del festival recita: “Tino
Seghal– (Untitled) (2000), ore 18,30- Lavatoio, un’ora e 23- free”.
Seghal è un beniamino dell’intellighentia italiana, che lo ha premiato
con il Leone d’oro come migliore artista alla Biennale di Venezia 2013, e
lo spettacolo del ballerino nudo con pisciata in vista “cerca di
immaginare come potrebbe essere il mondo se il sistema di valori della
società fosse appreso dalla danza e dalla coreografia”. Questo dice la
brossure del Festival, ma le mamme di Santarcangelo non devono averla
letta prima di passare da quelle parti. Così protestano, trovando sponda
immediata nelle opposizioni in consiglio comunale, e facendo
imbestialire la direttrice del festival, Silvia Bottiroli, incredula di
tanta insensibilità: “come non capire”, dice, “quel corpo di danzatore
che si fa fontana?”. Già, come non capire? Il sindaco di Santarcangelo
allarga le braccia: “i Festival hanno libertà artistica, mica si può
sindacare…”. E’ una sindachessa, ma non sindaca. Ha 27 anni e si chiama
Alice Parma, ed è stata eletta l’anno scorso al primo turno con oltre il
51% dei voti. Naturale che quando si sia trattato di formare la giunta
abbia pescato fra i suoi coetanei. Pace se con un vizio antico della
politica, assessore all’urbanistica sia diventato Filippo, il suo
fidanzato. Alice voleva svecchiare e rinnovare l’amministrazione
comunale, e aveva bisogno di persone fidate per farlo. Con loro ha dato
una mano di vernice fresca anche alla cultura, che da sempre è uno dei
fiori all’occhiello delle giunte di sinistra. La Parma si è
auto-nominata presidente di Santarcangelo dei Teatri, e da lei dipende
proprio il festival dell’uomo nudo che si “fa fontana”.
Quello che
non è piaciuto alle mamme e ai suoi avversari politici. Anzi. Matteo
Montevecchi, consigliere comunale di Fratelli di Italia svela pure che
quella pipì è proprio dorata: “trovo indecente che il sindaco abbia
deciso di spendere i soldi die cittadini per un festival così. Esibirsi
nudi, tenere il pistolino in mano e pisciare sopra Santarcangelo per
qualcuno evidentemente è arte. A me invece sembra che con i fondi
pubblici questa volta si sia pisciato fuori dal vaso”. Il Festival è
costato 754.479,69 euro, e di questi 110 mila li ha messi il ministro Pd
Dario Franceschini, 300 mila la Regione amministrata sempre dal Pd,
128.700 il comune Pd di Santarcangelo, 15 mila una ignara Unione
europea, 18 mila la provincia, e poi ancora altri comuni rossi della
zona e (26.500 euro) i privati, fra cui le solite coop rosse. Pipì
finanziata dal Pidì, rigorosamente con i soldi dei cittadini. Forse è
più quello del povero pipino all’aria ad avere scandalizzato le mamme di
Santarcangelo…
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